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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2010 alle ore 07:57.
L'ultima modifica è del 30 luglio 2010 alle ore 09:04.
La lista è lunga. E non riguarda le prestazioni in campo. Nell'ordine: il vaffa di Anelka al suo allenatore; la mancata stretta di mano del suddetto Domenech a un ct avversario; il rifiuto della squadra di allenarsi prima dell'ultimo match (decisivo); la rissa tra il capitano e il preparatore atletico. La nazionale di calcio francese non è semplicemente uscita dal mondiale sudafricano.
Ne ha fatto uno psicodramma. Un caso politico (colloquio tra Henry e Sarkò) e giudiziario (vertenza tra l'ex ct astrologo e la federazione ). Oggi arriva il conto vero. Quello degli sponsor. Nell'ordine: Adidas - contratto in scadenza a fine anno - chiederà un risarcimento di «diversi milioni». Chiede danni Carrefour; vuol fare causa Suez; sulla stessa strada Crédit agricole. Solo questi ultimi tre potrebbero scucire alla federazione transalpina almeno un milione di euro per danno all'immagine. Lo sport ha le sue regole. Anche economiche. Chi veste una maglia indossa una bandiera. Anche economica. Se sporca la bandiera o viola le regola paga. Tocca ai bleus. Auguri a Blanc, il nuovo ct. Quando giocava, al centro della difesa, era maestro di stile. Farà scuola?