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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2010 alle ore 08:01.
L'ultima modifica è del 08 agosto 2010 alle ore 14:08.
Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando Gary Becker utilizzò gli strumenti analitici dell'economia per indagare la famiglia e il matrimonio. In questo lavoro, tre studiosi della Harvard Kennedy School of Government (Ina Ganguli, Ricardo Hausman e l'italiana Martina Viarengo) affrontano la relazione fra livello di scolarizzazione delle donne e legami di coppia.
Sei i trend cruciali. Uno, le donne con più educazione e più competenze, utili a una professione all'infuori delle mura domestiche, sono più facilmente nubili, rispetto a donne che invece non dispongano di quelle competenze. Due, donne più istruite e con più competenze sono più facilmente non-sposate, rispetto a uomini che hanno un medesimo livello di istruzione. Tre, è più probabile che gli uomini sposati istruiti lavorino, rispetto agli uomini sposati e non istruiti, mentre per l'altro sesso è vero il contrario. Quattro, le donne latinoamericane tendono a sposare uomini meno istruiti in assai maggiore proporzione che ovunque nel mondo. Cinque, quando una donna latinoamericana istruita «si sposa al ribasso» è assai più probabile che continui a lavorare rispetto a una che sposa un uomo con un pari livello d'istruzione. Sei, le donne che si sposano «al ribasso» rispetto al loro livello culturale, tendono a sposare gli uomini che, per motivi non correlati all'educazione, guadagnano di più.
Ganguli, Hausman e Viarengo sviluppano un modello di teoria dei giochi. In America Latina, in sostanza, gli uomini apprezzano avere una moglie che non lavora, cosa che non accade con la medesima intensità negli Usa. Sono abitudini socio-culturali ben note, ma in che misura vengono messe in crisi dal fatto che, ormai, le donne raggiungono livelli d'istruzione pari e superiori a quelli degli uomini? Varrebbe la pena farsi la domanda anche per l'Europa mediterranea.
Ina Ganguli, Ricardo Hausmann, e Martina Viarengo.
«Schooling Can't Buy Me Love», Giugno 2010,