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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2010 alle ore 07:53.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2010 alle ore 08:36.
Adesso non ci sono dubbi. La strada imboccata dal governo inglese è decisamente quella dell'austerità e del rigore. Senza sconti. Le misure adottate dal primo ministro Cameron e dal suo gabinetto sono all'altezza della signora Thatcher. Una manovra draconiana a cui questo autunno seguiranno altre misure lacrime e sangue. Niente è risparmiato alla scure: dal centro di promozione della cinematografia fino al programma di edilizia scolastica che prevedeva la costruzione e la ristrutturazione delle scuole dell'obbligo in tutto il paese. Programma tagliato con le gare d'appalto già bandite.
La Gran Bretagna va in scia alla Germania della signora Merkel che con una politica di austerità ha rimesso in carreggiata il paese. La ricetta che ha funzionato in un paese export oriented come la Germania non è detto che attecchisca a Londra. La scommessa di Cameron è ardita, ma la strada per la Gran Bretagna - economia di servizio e industria leggera - sembra quasi obbligata. Radical London. In bocca al lupo, signor Cameron. Solo, se è possibile, risparmi agli inglesi gli appelli a fare le vacanze in patria: liberismo e autarchia non sono esattamente compatibili.