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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2010 alle ore 08:33.
L'ultima modifica è del 18 agosto 2010 alle ore 08:34.
Va in onda il federalismo antiscientifico. Undici regioni in maniera esplicita - sottoscrivendo un accordo, l'European network Ogm free - e un'altra mezza dozzina in maniera informale hanno detto no alla coltivazione, anche sperimentale, degli organismi geneticamente modificati. Le motivazioni sono quelle che come un refrain sentiamo da alcuni anni: non c'è la certezza scientifica che gli Ogm non siano nocivi alla salute umana, c'è un rischio d'impollinare anche i campi limitrofi. È utile invece ripetere quello che la scienza, quella vera e ufficiale dice da anni: gli Ogm non sono affatto nocivi alla salute e non ci sono problemi, se non infinitesimali d'impollinazione. Lo dice la letteratura scientifica, lo dicono gli oncologi Veronesi e Tirelli, lo dice Rita Levi Montalcini, per fare qualche esempio. Inoltre, mezzo mondo coltiva da anni Ogm e non c'è notizia in letteratura e neanche sulle pagine dei giornali di mal di pancia causati dalla soia o dal mais Ogm. Al contrario sarebbe serio autorizzare le sementi Ogm e consentire anche in Italia la sperimentazione. Ammesso che sia rimasta in giro qualche regione che abbia a cuore l'interesse del paese, della scienza e dei cittadini.