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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2010 alle ore 08:36.
L'ultima modifica è del 25 agosto 2010 alle ore 08:36.
Battuta ingenerosa quella che Umberto Bossi ha rivolto al leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, accusato di rappresentare «quei furfanti e farabutti dei democristiani che tradivano il nord». In realtà, tutto si può dire tranne che la Dc migliore, quella delle origini ma anche quella che guidò lo sviluppo impetuoso e le grandi riforme degli anni Cinquanta e Sessanta, sia stata un partito «anti nord». La Dc nasce come partito del nord. L'atto fondativo è dell'estate del 1942: e in ottobre, a Milano, in un convegno clandestino che ha luogo nell'abitazione dell'industriale Falck, nasce il «partito della Democrazia Cristiana».
E ancora: è il 18 aprile del 1948, appuntamento decisivo per il nostro paese. «O con Cristo o contro Cristo», proclama Pio XII, che vede già i cosacchi bivaccare a San Pietro. «A ogni albero un borghese appeso», è il poco rassicurante monito della sinistra. Bene, la Dc di De Gasperi stravince conquistando la maggioranza assoluta alla Camera con il 48,5%, contro il 39,7% del cartello delle sinistre. Il successo è clamoroso al nord, con la Dc che porta a casa il 60% dei voti nel Triveneto e nell'alta Lombardia. Comincia la stagione dei governi centristi e la Dc mostra il suo volto riformista: riforma agraria con l'occhio rivolto al Polesine, riforma fiscale di Ezio Vanoni che introduce l'obbligo della dichiarazione dei redditi erga omnes. E in rapida sequenza il varo di provvedimenti per l'edilizia popolare, il rilancio delle opere pubbliche, la nascita dell'Eni. La Dc prima erode consensi alle sinistre, poi apre per la prima volta, con l'aretino Amintore Fanfani, ad alleanze organiche con i socialisti. La realtà – osserva lo storico Agostino Giovagnoli – è che la Dc ebbe un ruolo strategico soprattutto nelle aree depresse dell'Italia settentrionale, aree di emigrazione transoceanica e poi europea. Si racconta così una storia completamente diversa, rispetto alla vulgata che vuole la Dc «partito del sud». Realtà che appartiene piuttosto alla fine degli anni Ottanta.