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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 08:28.
L'ultima modifica è del 08 settembre 2010 alle ore 08:07.
È raro che un libro diventi direttamente materia di polemica politica, ma questo è quanto è avvenuto negli Stati Uniti con The Big Short di Michael Lewis (giornalista finanziario autore del leggendario Liar's Poker, un'impietosa disamina dell'ambiente di Wall Street negli anni Ottanta). Lewis però è stato citato esplicitamente nella discussione parlamentare sulla riforma finanziaria americana dal senatore Durbin, democratico dell'Illinois. Peter Wallison, Burns Fellow in Financial Policy Studies dell'American Enterprise Institute, dimostra con questo lavoro che la citazione è stata perlomeno inopportuna.
La nuova regolamentazione voluta da Obama potrebbe rendere più difficile ai partecipanti nel mercato dei Cds (Credit default swap) scommettere contro le bolle. Per Wallison, la galleria di «scommettitori vincenti» contro la bolla immobiliare passata in rassegna da Lewis dovrebbe insegnarci che le grandi imprese finanziarie di Wall Street sono state lente nel comprendere come i valori immobiliari fossero fuori controllo - mentre, al contrario, alcuni investitori "bastian contrari" avevano intuito i problemi di quel mercato. Per Wallison, mentre i regolatori difficilmente vedono le bolle prima che esse esplodano, lasciare agli investitori libertà di scommettere contro di esse produce informazione, che sui mercati può servire a temperare la gravità degli scoppi delle bolle. Per questo, le regolamentazioni draconiane contro i Cds rischiano di fare più male che bene.
www.aei.org - Peter J. Wallison,
Missing the Point: Lesson from The Big Short,
Aei Financial Services Outlook, giugno 2010