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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2010 alle ore 09:24.
Con la nomina alla carica di ad del canadese Stephen Elop, Nokia affronta la terza rivoluzione in 145 anni di storia. Dopo avere cambiato oggetto sociale (dalla gomma ai cavi telefonici) e campo di gioco (dai cavi alla telefonia mobile), si trova ora a fronteggiare Apple e Google sul terreno che più l'ha caratterizzata negli ultimi 20 anni: la "usabilità" dei suoi cellulari. Nokia ne ha fatto un marchio nel marchio, ma gli smartphone di Cupertino e Mountain View hanno eroso il suo primato. Il gigante finlandese mantiene circa un terzo del mercato dei cellulari. Ma ha il fiato corto sul versante più innovativo, appunto quello dei telefonini "intelligenti", nati per navigare, chattare, guardare, filmare.
Per risalire la china - ecco la svolta - ha pensato di chiamare uno "straniero". Mai accaduto fin qui. La seconda svolta sta nel pedigree del prescelto: Elop arriva da Microsoft, dopo vincenti trascorsi in Macromedia, Adobe e Juniper. Una carriera da informatico. La convergenza tra cellulare e hi-tech diventa più stretta. E c'è chi ipotizza una superalleanza Microsoft-Nokia contro Apple-Google. Fantafinanza? Basta aspettare.