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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2010 alle ore 14:35.
Primo, mai strafare. L'ormai famosa scuola di Adro, quella con centinaia di simboli leghisti su muri, banchi e suppellettili varie, ha un motivo per essere invidiata: è dotata di ogni supporto didattico necessario in una scuola moderna, è - a quanto dice chi l'ha visitata - ottimamente progettata e realizzata. E questi sono fatti. Così come è un fatto la partecipazione corale nella costruzione da parte dei cittadini, probabilmente di ogni colore politico.
Società matura, capace di mettere mano al portafoglio e di tirare fuori i soldi che servono, senza restare impaniata nelle reti della lentezza burocratica. Ma attenti al come: bene ha fatto il ministro Gelmini a stigmatizzare l'abuso di simboli politici. Bravi cittadini di Adro, per voi "più società meno stato" non è uno slogan, ma un'evidenza quotidiana. Adesso, però, diamo a tutti quello che è di tutti: il sole padano splende in cielo (quant'è azzurro il cielo di Lombardia quand'è azzurro...), ma splende per tutti. E, quella scuola, "è" di tutti.