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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 07:49.
Il gigante elettrico Edf aumenterà la sua quota (ora di un misero 2,4%) in Areva, colosso dell'atomo? Nicolas Sarkozy ne ha una voglia matta. E, teoricamente, sarebbe una decisione oculata. Sono due gruppi pubblici francesi. E mancano di coordinamento, soprattutto sui mercati internazionali. Ma nei circoli finanziari si guarda con estrema diffidenza all'operazione. Edf è già indebitata, troppo indebitata. E Areva ha già fior di gruppi stranieri pronti a entrare nel capitale, vedi i giapponesi di Mitsubishi e i fondi sovrani sia del Kuwait che del Qatar.
Sarkozy vuole che Edf aumenti la sua quota, per dare più potere all'amico Henri Proglio, alla guida del gruppo, su Anne Lauvergeon, presidente di Areva, odiata dal tandem Proglio-Sarkzoy. Ieri Jean-Louis Borloo, ministro dell'energia, è ritornato a parlare della necessità dell'operazione. Sarkozy scalpita. (Le. M.)