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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2010 alle ore 08:46.
BERLINO - Pochi anni prima di morire Willy Brandt ebbe una frase felice sul futuro del suo paese: «Quando arriverà il treno dell'unificazione tedesca nessuno potrà mettersi di traverso». L'ex cancelliere socialdemocratico, che aveva combattuto la Wehrmacht con l'uniforme norvegese, aveva colto un aspetto cruciale del carattere tedesco: la costanza. Se c'è una chiave di lettura per capire passato e futuro dell'unificazione, è proprio questa. La nuova Germania è uno straordinario esempio di tenacia, tra successi e insuccessi.
L'unificazione tedesca, di cui si festeggia domenica il ventennale, rassomiglia a quei vecchi negativi in bianco e nero. Osservato da un lato il film mostra gli ottimi risultati ottenuti, dal calo della disoccupazione all'aumento della produttività, dalle fabbriche della Turingia ai laboratori della Sassonia. Rovesciato, il negativo segnala un ritardo quasi incolmabile, nel mondo dell'economia e nella mente delle persone, malgrado generosissimi sussidi pubblici per 1.300 miliardi di euro. Qualche giorno fa un sondaggio della Welt am Sonntag rivelava che un tedesco dell'Ovest su cinque non si è ancora mai recato a Est.
Ma dietro all'Entfremdung, l'estraneazione reciproca tra cittadini dello stesso paese, si nascondono piccoli miracoli quotidiani: in vent'anni, meno di una generazione, la ex Ddr è uscita da quell'isolamento in cui l'avevano costretta 40 anni di dittatura comunista. L'ammodernamento delle infrastrutture ha gettato le basi per una faticosa rincorsa economica e sociale. La strada è ancora lunga, ma i «paesaggi fiorenti» promessi un po' affrettatamente da Helmut Kohl nel 1989 si delineano all'orizzonte.
Grazie all'unificazione e con la costanza segnalata da Brandt, la Germania ha recuperato in questi ultimi venti anni quella centralità geografica e politica che aveva perso dopo la guerra. Come fa notare in questi giorni una bella mostra al Deutsches Historisches Museum sulla Unter den Linden di Berlino, la ristrutturazione dei Länder orientali è un fenomeno che si tocca con mano. Tra il 1991 e il 2009, il governo ha investito tra le altre cose 75 miliardi di euro nella costruzione o riparazione di strade, autostrade, reti ferroviarie e canali fluviali.