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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2010 alle ore 08:41.
Il boom della macchina fotografica tra i consumi degli italiani (a pagina 5) supera il piano economico e investe quello delle emozioni. Se in un tempo di crisi e bassi consumi si fa incetta di un "giocattolo" di questo genere, non basta più la geometrica potenza del marketing. Occorre cercare le ragioni altrove. La prima parola utile è creatività. Le moderne digitali - molti o pochi siano i loro pixel - danno il brivido facile di scattare, vedere, ri-scattare. E correggere.
È una creatività friendly, a basso prezzo perché non contempla l'errore, sempre perfettibile con un piccolo software o uno scatto in più. L'arte misteriosa di «esposizione, diaframma e stampa» si fondava sul kairòs, l'attimo fuggente e l'alchimia indovinata per intuito o esperienza. Oggi si brucia il tempo dell'apprendistato. Basta una sequenza di operazioni hi-tech. Scontata nel prezzo (bassi costi degli apparecchi) e nell'operazione (alta percentuale di successo). Forse non sono i cellulari l'oggetto che riassume lo spirito del nostro tempo e la sua sete di comunicare. Quello spirito sta nel «guarda e scatta» che dà l'illusione di essere artisti senza la fatica (e il tempo) per diventarlo.