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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2010 alle ore 06:38.
Senza una vacatio adeguata, lunga il giusto, non si può trovare una soluzione. Il ministero per lo Sviluppo economico ha dovuto attendere 154 giorni prima di vedere la nomina di Paolo Romani. L'estate in mezzo, la crisi di governo, il conflitto perenne all'interno del Pdl e della maggioranza, lo scontro Fini-Berlusconi. I ritardi nelle nomine sono la dimostrazione plastica della paralisi, dell'immobilismo politico. La Consob è in corsa per battere il record del ministero per lo Sviluppo. Lamberto Cardia ha lasciato lo scranno il 25 giugno scorso, 125 giorni fa.
Appena. Al record manca un mese. In questi trenta giorni, solo per fare un esempio, si discuterà della proposta di legge della Lega di portare la Consob da Roma a Milano (calendarizzata il 29 novembre). I commissari rimasti, Vittorio Conti, presidente vicario per anzianità, Michele Pezzinga e Luca Enriques, daranno i loro pareri, saranno auditi nelle commissioni competenti e, soprattutto, istruiranno e concluderanno indagini e ispezioni. Bene, c'è da dire, come hanno fatto in questo periodo. Il corpo ha funzionato, ma la testa serve, eccome. Rinunciamo al record del ministero per lo Sviluppo economico. Il sistema ne guadagnerà.