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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2010 alle ore 07:54.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2010 alle ore 06:40.
L'Irlanda è sull'orlo di un baratro ed è l'Europa a condurla. Tuttavia c'è ancora qualcosa che si può fare per interrompere la corsa speculativa verso i debiti sovrani: una politica monetaria della Bce che non sia tedesco-centrica e che arrivi anche al quantitative easing.
Dopo la bolla immobiliare, tre eredità pesanti gravano sull'economia celtica e alimentano il gioco degli speculatori: un debito pubblico a tre cifre, la scarsa competitività per l'euro forte, una pesante recessione con deflazione. Queste eredità sono in gran parte strutturali, cioè qualcosa che non si può fronteggiare con la politica monetaria. La deflazione, invece, è un problema puramente monetario, quindi una responsabilità della Bce. Un problema da risolvere prima di farsi prendere dalla convinzione che tutto sommato le deflazioni sono un bene, proprio perché abbassano i prezzi e curano i problemi di competitività. Questo è il caso della Germania del trascorso decennio, ma in un contesto completamente diverso in cui l'economia mondiale cresceva a tassi sostenuti. Dopo gravi crisi finanziarie, le deflazioni possono portare a prolungate depressioni, in particolare quando i debiti sono elevati come nel caso irlandese, perché richiedono maggiori risorse per ripagarli. Il circolo vizioso debiti-deflazione-competitività è quello sul quale gli speculatori stanno ora scommettendo. Un circolo che viene costantemente alimentato dalle spinte deflattive date da politiche di austerità fiscale.
Con la seconda edizione del quantitative easing, Bernanke ha fatto due passi importanti dai quali si possono trarre due lezioni per l'Europa. Il primo passo è stato quello di essersi posto come garante, usando la più forte valuta di riserva al mondo, a fronte dei debiti pubblici americani. Ha sottratto debito al mercato, come se volesse mandare il seguente messaggio alla Cina: grazie per averci finanziato, possiamo fare da soli. E i rendimenti sono scesi. Questa è la lezione per l'Europa: una decisa politica di quantitative easing volta ad acquistare titoli dei governi europei può fermare qualsiasi speculazione. La Bce non può continuare a dare garanzie parziali a governi che invece hanno esteso garanzie piene sui debiti privati.