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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2010 alle ore 08:32.
Gli interrogativi si moltiplicano sull'aumento di capitale di Areva, il costruttore francese di centrali nucleari. Deciso dall'Eliseo nel giugno 2009 (il gruppo è controllato al 90% dallo stato) e programmato entro la fine del 2010, si sta rivelando un vero percorso a ostacoli. Il principale continua a essere l'ingresso del partner industriale giapponese Mitsubishi Heavy Industries, visto come fumo negli occhi da Edf (che intende rafforzare la propria presenza in Areva) e dal concorrente francese Alstom.
Ma resta sul tappeto, irrisolto, anche lo scontro personale e di strategie tra il numero uno di Areva, Anne Lauvergeon, e quello di Edf, Henri Proglio. Mentre il fondo del Qatar vuole essere sicuro di poter mettere le mani sul vero obiettivo, le attività minerarie del gruppo. Il risultato è che è saltata anche la seconda riunione del consiglio di sorveglianza, Bercy parla esplicitamente di un'operazione in due fasi (prima i partner finanziari, poi quelli industriali) e la fine dell'anno si avvicina pericolosamente. (M.Mou.)