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Senza le riforme diciamo addio euro

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 07:39.

Dal 9 agosto 2007 siamo in emergenza finanziaria e quindi anche in Europa le variabili monetarie e finanziarie hanno precedenza su ogni altra questione. È un vero peccato, perché l'emergenza quotidiana c'impedisce di ragionare sulle cose che più contano, che sono ovviamente altre: perché è importante continuare ad avere la stessa moneta, cioè l'euro? E perché è importante proseguire a livello dell'intera Unione di 27 paesi su di un cammino ricco di qualità dell'integrazione?

Le due cose di cui merita riflettere sono rispettivamente note come il Rapporto Monti e come Europa 2020. Vogliamo brevemente ricordarne l'importanza, proprio perché se non fissiamo meglio queste radici, anche dall'odierna instabilità finanziaria non riusciremo mai a uscire.
Le 40 pagine a stampa di «Europa 2020» e le 120 pagine del «Rapporto Monti» rappresentano assieme la più coerente risposta ai problemi della crisi in corso che nell'ultimo anno ha assunto i toni dell'emergenza soprattutto all'interno dell'Unione monetaria. Il Rapporto Monti parte dal pericolo che alla crisi si diano risposte nazionali, cioè si riesca solo ad arretrare sulla strada dell'integrazione europea, ogni paese cercando anzitutto di salvare se stesso. Il paradosso è che a quel punto la moneta comune invece di essere, come voluta 15 anni fa, strumento di progresso, diventerebbe solo un ostacolo da abbattere. Ricordiamo infatti che l'euro fu interpretato come utile alla miglior qualità di un mercato unico, accettando che su questo mercato si confrontassero produttori e consumatori dell'intera area europea. La crisi di questi tre anni non sarà mai superata se non torniamo a dare priorità alla miglior qualità di ciò che ci accomuna, a cominciare dalle regole che tutti dobbiamo rispettare.

Complementare e non alternativo a quel disegno è la somma dei contenuti che una volta chiamavamo Strategia di Lisbona e oggi viene aggiornata e riproposta come Europa 2020. Ricordiamo che ciò significa: una crescita intelligente (fatta di conoscenza e innovazione); sostenibile (cioè competitiva ed efficiente); e inclusiva (fatta di occupazione e coesione sociale). L'efficienza energetica; il capitale umano, nelle sue diverse dimensioni; l'equità sociale: sono questi gli obiettivi di Europa 2020 che dovrebbero caratterizzare sia l'armonizzazione delle politiche economiche nazionali sia l'attuazione delle politiche europee.

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Tags Correlati: Europa 2020 | Politica economica

 

Questi documenti individuano i contenuti e le modalità con le quali la politica economica di ciascuno dei governi europei deve essere attuata. Non sarebbe male se a livello europeo si riuscisse ad affiancare al lavoro di chi giorno e notte ha come priorità solo l'emergenza finanziaria anche il lavoro di chi con più lungimiranza cerca di meritarci un futuro.

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