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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2010 alle ore 09:00.
Tempi duri per i numeri uno dei big farmaceutici. La settimana scorsa Merck aveva annunciato un cambio al vertice, con il presidente Ken Frazier al posto dell'ad Richard Clark. Ieri è toccato alla Pfizer, con le dimissioni a sorpresa del ceo Jeffrey Kindler che ha guidato il gruppo per 4,5 anni. Al suo posto Ian Read, ora capo delle attività internazionali. Il cambio arriva in un momento molto delicato per Pfizer, visto che sta per scadere il brevetto di esclusiva di uno dei sui farmaci di punta, l'anti-colesterolo Lipitor, che solo nel 2009 ha fatturato oltre 11 miliardi di dollari, circa un quinto del giro d'affari complessivo.
Kindler lascia ufficialmente per «ricaricarsi», ma forse la vera ragione è altrove. Qualche investitore pare non particolarmente soddisfatto del suo operato. Bene tagli nei costi e acquisizioni (Wyeth per 68 miliardi di dollari e King Pharmaceuticals per 3,6 miliardi), ma diversi insuccessi nel produrre nuovi farmaci. Calo degli utili nell'ultimo trimestre e debolezza del titolo (-30% circa da quando Kindler ha preso il timone del gruppo) hanno fatto il resto. (B.Ce.)