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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 08:04.
Roma - Appuntamento questa mattina nella sede dell'Unione industriali di Torino, tra la Fiat e i sindacati: si riprende a trattare su Mirafiori e dalle previsioni della vigilia l'accordo si dovrebbe chiudere già oggi.
Di intesa «prima di Natale» ha parlato il numero uno della Fiat, Sergio Marchionne, dopo l'incontro di martedì con i dirigenti dell'azienda, al Lingotto. Ed anche da Fim, Uilm, Fismic e Ugl in questi giorni arrivano continue dichiarazioni di disponibilità a trattare e a chiudere.
Al tavolo ci sarà anche la Fiom ma i contorni dell'accordo, così come si profila dopo le novità che sono maturate dalla rottura della trattativa ad oggi, fanno pensare ad un accordo separato (vedi articolo in pagina).
Proprio per creare le condizioni per la firma, l'appuntamento di questa mattina è stato preceduto da una serie di contatti informali tra le parti è c'è stata anche un'opera di mediazione della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che si è sentita con i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, oltre che con il responsabile delle relazioni industriali del gruppo di Torino, Paolo Rebaudengo, che oggi sarà al tavolo, insieme ai responsabili sindacali dell'azienda (la presenza di Marchionne non è confermata, ma non è escluso un blitz come accadde nell'ultimo incontro).
Sul problema più rilevante, che il 3 dicembre ha fatto saltare il tavolo, (e cioè la richiesta del Lingotto di creare una nuova società svincolata dal contratto nazionale di categoria e la nascita di un nuovo contratto dell'auto) sono stati fatti alcuni passi avanti, vista l'importanza dell'investimento dell'azienda: Uilm, Fim, Ugl e Fismic sono disponibili che per Mirafiori nasca una newco e che non sia iscritta a Confindustria. Di conseguenza non viene applicato il contratto dei metalmeccanici.
Una strada di cui hanno discusso a tu per tu anche la presidente di Confindustria, Marcegaglia, e l'ad di Fiat, Marchionne.
Si comincia così, ma nell'arco dei prossimi mesi il quadro delle regole di riferimento dovrebbe cambiare e consentire alla Fiat di rientrare nel sistema confindustriale. Lunedì scorso Federmeccanica e sindacati hanno dato il via alla commissione che dovrà studiare le norme specifiche per il comparto dell'auto.