Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 08:03.
TORINO - «Non abbiamo pregiudiziali di sorta, neppure sull'ipotesi della Newco. Ma al tavolo della trattativa noi andiamo per trattare, non per firmare un documento già predisposto dall'azienda». Federico Bellono, segretario della Fiom torinese, assicura di considerare estremamente importante l'investimento annunciato dalla Fiat per Mirafiori, ma di non accettare per questo ogni forma di ricatto.
«Non siamo stati noi ad alzarci dal tavolo e ad abbandonare la trattativa – aggiunge – ma già negli incontri all'inizio di dicembre avevamo avanzato delle nostre proposte, immancabilmente ignorate, che avrebbero consentito di raggiungere gli obiettivi indicati dalla Fiat». Per la Fiom le criticità riguardano, in particolare, l'organizzazione del lavoro e le ricadute sulla salute, la malattia e le clausole di responsabilità.
«Il problema non è la riduzione di 10 minuti della pausa, ma di 40 minuti complessivi, con il trasferimento della mensa a fine turno. In questo modo non si garantisce il recupero fisiologico». Quanto alla malattia, la Fiom è disponibile a discutere per valutare se esistono problemi di assenteismo, ma senza che questo porti l'azienda a non pagare i giorni di malattia "a prescindere". Sulle clausole di responsabilità la posizione di Bellono è quella della difesa dell'attività sindacale, ma anche dei diritti individuali dei lavoratori.
Insomma, nessuna chiusura preventiva, ma la richiesta all'azienda di confrontarsi sulle proposte della Fiom, come le clausole di raffreddamento per affrontare la microconflittualità che a Mirafiori è particolarmente sviluppata per le condizioni di lavoro. Infine, sulla Newco, Bellono ribadisce che non deve essere solo uno strumento per imporre un peggioramento delle condizioni dei lavoratori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA