Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2010 alle ore 07:42.
L'ultima modifica è del 30 dicembre 2010 alle ore 08:54.
La Cina è vicina: acquista il debito pubblico dei paesi fragili dell'euro e ne riduce il rischio di default. È un passo avanti positivo nel coordinamento globale? O un segno sospetto che la regia della politica economica si sta rapidamente trasferendo verso l'Asia e l'America Latina?
Investendo riserve valutarie in Europa, l'impero di mezzo riduce le pressioni sui titoli di Stato, favorisce l'abbassamento dei tassi di interesse dei paesi in difficoltà, alleggerisce i vincoli sul bilancio pubblico e rende meno stringenti misure deflattive che, per quanto necessarie, frenano la crescita del vecchio continente. Dunque, di fatto, redistribuisce crescita economica dall'estremo oriente all'Europa .
Questo processo può essere di reciproco vantaggio. Il commercio bilaterale tra Europa e Cina vale oltre 450 miliardi di dollari. Il vecchio continente è principale mercato di destinazione delle merci cinesi. Per quanto la crescita in Germania e Francia abbia ottimo vigore, la stabilizzazione dell'Europa dipenderà da quanto le economie più fragili riusciranno ad innescare rapidamente un processo di crescita. Utilizzare risorse pubbliche per progetti di investimento o politiche di sostegno dei redditi e della domanda, senz'altro favorisce la crescita e rende politicamente più sostenibile il rigore fiscale.
La riluttanza tedesca alla costruzione del fondo di stabilizzazione europeo dimostra come il debito pubblico dei singoli stati dell'euro abbia ben precisi confini nazionali. Ma gli squilibri economici non possono essere ribilanciati completamente nell'ambito dell'area dell'Euro. Dunque, anche se il Fondo di stabilizzazione è un'essenziale cassa di compensazione, ciascun paese va sul mercato per conto proprio.
Come scriveva Martin Wolf su queste colonne, quando si prosciugano le risorse di mercato, il finanziamento del debito sovrano dipende solo dalla disponibilità di credito sovrano. Il che aumenta l'influenza dei creditori con i conti in ordine. L'acquisto di titoli da parte della Cina in apparenza riduce il potere contrattuale della Germania e ne annacqua il rigorismo. Di fatto, permette alla Germania di esigere rigore, trasferendo a terzi l'onere di sostenere i paesi deboli riducendo i costi dell'aggiustamento.