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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 07:27.
Per il pragmatismo dei suoi primi mesi da leader della Cgil: aperta al confronto con le imprese, e attenta a rimettere in gioco, rinnovandolo, il maggior sindacato italiano
Nei primi mesi da leader si è trovata davanti la Fiat delle newco, una Cgil che si era autoesclusa dal tavolo della contrattazione, la Fiom pronta a scendere in piazza. Susanna Camusso ha risposto con la prudenza di chi sa che c'è un momento per osservare e uno per rilanciare. Nel suo primo discorso ai quadri emiliani ha detto che va allargato il perimetro della contrattazione collettiva per non farne una nobile battaglia destinata a sconfitta. Poi ha scelto giovani e Sud come priorità. E ha allungato la mano verso le imprese. È presto per giudicare, ma Camusso pare aver chiaro che gli interessi di lavoro e capitale possono non essere convergenti ma sono sinergici per il paese.