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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 08:12.
La sentenza emessa ieri a Mosca costerà a Mikhail Khodorkovskij altri 6 anni di carcere, oltre quelli già scontati. Ma potrebbe costare caro anche a Vladimir Putin - grande nemico dell'imputato - nonché all'economia russa. Tra i commenti alla sentenza provenienti dall'Occidente spicca quella della Casa Bianca. In sintesi: questo verdetto renderà meno facile l'ingresso della Russia nella Wto. Il processo all'ex patron della Yukos diventa così un processo politico a tutti gli effetti.
Le conseguenze potrebbero non essere da poco. Secondo la Banca mondiale, essere nella World Trade Organization darebbe infatti un impulso alla crescita di circa il 3% per alcuni anni, derivante sia dall'accesso ai mercati sia dalle riforme interne necessarie all'adesione. Completata la transizione, il Pil russo aumenterebbe dell'11%, rispetto allo scenario-base, quello pre-Wto. Il paese potrebbe decollare anche sotto il profilo manifatturiero, diminuendo la dipendenza dalla fornitura di materie prime. Ma questa vista di lungo periodo mal si adatta al corto respiro delle élite. Putin ha di mira una data, a breve. È il 2012, quella delle presidenziali. Khodorkovskij poteva essere un avversario o un ostacolo alla rielezione. Invece sarà "al sicuro".