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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2011 alle ore 08:56.
L'ultima modifica è del 14 gennaio 2011 alle ore 07:43.
MILANO - Giudice cercasi. Se la mina del legittimo impedimento potrebbe essere disinnescata (forse) dalla valutazione dell'autorità giudiziaria, sulla base della lettura della legge data ieri dalla Corte costituzionale, il nodo da sciogliere adesso diventa l'individuazione dei giudici chiamati a fare parte dei collegi che si dovranno occupare delle tre vicende giudiziarie che vedono coinvolto il premier Silvio Berlusconi davanti al tribunale di Milano. E allora la ripartenza dei procedimenti potrebbe diventare veramente una corsa a ostacoli e soprattutto contro il tempo. Con il rischio molto concreto che a vanificare tutto il lavoro della magistratura prima di una valutazione nel merito arrivi la tagliola della prescrizione.
Cinque giudici su sette, infatti, tra quelli interessati, potrebbero essere esclusi a vario titolo da quelli chiamati a giudicare il capo del governo. Tra un paio di mesi, infatti, tanto ci vorrà per la trasmissione delle motivazioni del verdetto della Consulta ai giudici milanesi, lo scontro in aula tra accusa (rappresentata dal "famigerato" pm Fabio De Pasquale, che proprio martedì il Csm ha ritenuto essere stato denigrato da Berlusconi) e difesa potrà riprendere nel processo che vede il premier accusato di corruzione del legale inglese David Mills, condannato peraltro a 4 anni e mezzo ma salvato dalla prescrizione sancita dalla Cassazione.
Con una grossa incognita, però. Perché la pausa di tutti questi mesi dovuti all'attesa della pronuncia della Corte costituzionale, un effetto lo ha già provocato: il presidente del collegio, Francesca Vitale, da alcuni mesi è passata in corte d'appello, sempre a Milano, e dovrà essere sostituita da Antonella Lai, in precedenza giudice a latere. Il processo però dovrà ricominciare da capo, con collegio rinnovato (il terzo dopo che quello iniziale presieduto da Nicoletta Gandus era diventato incompatibile al momento della prima pronuncia sulla colpevolezza di David Mills) e almeno due rogatorie da svolgere all'estero, una a Londra per sentire alcuni testimoni e un'altra a Lugano, per le domande da porre a Paolo Del Bue di Arner Bank. Tempi strettissimi comunque per arrivare almeno a una sentenza di primo grado perché la prescrizione scatterà tra un anno.