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Drago e Zio Sam debutta il G 2

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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2011 alle ore 10:04.

G2 o non G2? Questo è il problema. Con in tasca tale amletica domanda, il presidente cinese Hu Jintao si appresta a volare la prossima settimana verso Washington e incontrare il collega americano Barack Obama nel tentativo di riparare quei rapporti bilaterali che, nel bene o nel male, condizioneranno il mondo in questo inizio di secolo.

Per la Cina i rischi del vertice dopo un anno di relazioni molto tormentate sono innumerevoli su molti fronti. Se il vertice fallisce, il commercio cinese va incontro a tensioni monetarie e politiche che potrebbero ferire il suo sviluppo economico e poi, di conseguenza, creare anche tensioni interne. Se il vertice va bene, la situazione migliorerà ma non di tantissimo. Una lunga lista di paesi, primi fra tutti quelli dell'Europa, ma anche Giappone, Russia, India e Brasile temono di rimanere emarginati o schiacciati dall'abbraccio fra la potenza incombente, gli Usa, e quella emergente, la Cina. Tali paesi quindi potrebbero attivare mille strategie per cercare di minare il rapporto o infilarcisi in mezzo, lasciando da parte chiunque altro.

Il risultato ideale per i due giganti e tutti gli altri, almeno per il momento, sarebbe un mezzo successo. Qualcosa che eviti conflitti politici o commerciali ma neanche crei rischiosi sbilanciamenti strategici. Ma proprio questa delicatezza prova quanto esso sia e sarà importante per il futuro prossimo.
È chiaro che, per uscire dalla crisi economica, gli Usa e il mondo hanno bisogno della Cina, che negli ultimi anni ha generato circa la metà della crescita globale. Ma proprio il successo della Cina sta creando nuovi problemi di difficile gestione.
In Cina c'è inflazione, che ormai viaggia oltre il 6% mentre negli Usa e in gran parte dell'Europa i consumi non decollano. La Cina quindi deve raffreddare l'economia, mentre gli altri devono ancora riscaldarla. Le due politiche sono in contraddizione e rischiano di ostacolarsi a livello globale.

Una soluzione sarebbe per la Cina di rivalutare la sua moneta, lo yuan, e ridurre il surplus commerciale. Entrambe le misure sono in corso, lo yuan dovrebbe rivalutarsi di un altro 5% nei prossimi mesi, mentre a dicembre le importazioni cinesi sono state da record. Ma questo non avrà un impatto significativo e immediato a livello interno, e l'inflazione cinese quest'anno potrebbe continuare a salire.

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Tags Correlati: Barack Obama | Bob Gates | Europa | Giappone | Hu Jintao | India | Politica | Stati Uniti d'America

 

Così la Cina, gonfia di soldi e successi, s'inorgoglisce e comincia anche a mostrare i bicipiti. Nel corso della visita a Pechino questa settimana del segretario della difesa americano Bob Gates, la Cina ha mostrato il primo volo del suo nuovo aereo Stealth, che dovrebbe rivaleggiare con i migliori prototipi americani.

Questo e una serie di incidenti nelle acque di confine sembrano sottolineare un nuovo ruolo più muscolare dell'esercito, forza cruciale nelle scelte della succesione a Hu, che sarà sigillata nel congresso del partito del 2012.
L'instabilità del rapporto con l'America potrebbe allora dare fiato all'ala dei falchi, cosa che poi potrebbe innervosire i vicini, oltre a Washington.
Qui i dossier dove una nuova tensione potrebbe manifestarsi sono numerosi: ci sono la Corea del Nord, l'Iran, ma anche Taiwan o il Vietnam, il Giappone, l'India.
Obama e Hu allora dovranno lavorare di equilibrismo come forse nessuno mai prima, evitando di cadere dal sottile filo che li unisce e li divide.
In qualche modo forse la vera scommessa per il futuro di medio e lungo termine è se la Cina riuscirà a portare nel suo abbraccio con l'America anche i tanti che a Washington il 18 saranno esclusi.

L'America ha già rapporti forti con tutti gli altri, e potrebbe anzi stringerli in funzione anticinese, ove ne percepisse una minaccia.
Il peso storico di questo grande abbraccio peserà allora per gran parte solo sulla Cina, che dovrà salvare gli altri, compresi noi, per salvare anche se stessa. Uno sforzo enorme in tempi normali, titanico forse in tempi in cui una parte della popolazione è presa da hubris e sembra sognare il ritorno di una Cina imperiale vecchio stile.

Negli ultimi 30 anni la Cina ha moltiplicato la sua ricchezza, partendo dalle ultime file del mondo e risollevandosi da cataclismi senza precedenti.
C'è stata la più grande carestia della storia, quella con il "Grande balzo in avanti" che a metà del secolo scorso sterminò circa 50 milioni di persone o, dieci anni dopo, la Rivoluzione culturale che azzerò la classe dirigente e intellettuale del paese. Partendo da qui, il compito di Hu in America potrebbe non essere impossibile.

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