Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2011 alle ore 09:00.
L'ultima modifica è del 26 gennaio 2011 alle ore 09:29.
I francesi di Edf vogliono «rendere più effettivo il controllo su Edison». La frase, riferita ieri a Radiocor da fonti transalpine, si presta a più di un'interpretazione. Parliamo di controllo azionario o parliamo di controllo organizzativo? I francesi vorrebbero usare lo spettro delle possibili svalutazioni - su questo punto Maurizio Dallocchio è ancora al lavoro e non sembra voler sposare posizioni eccessivamente estremiste - per ribaltare l'assetto azionario o per ridisegnare la governance? Il dubbio serpeggia, tanto più che quest'ultimo messaggio lanciato dai francesi ha toni tutt'altro che concilianti: «La politica di Edf è assai rigida se c'é da deprezzare si deprezza. Non è abitudine del gruppo fare maquillage dei conti a vantaggio di un azionista». L'azionista, evidentemente, sarebbe A2A, che in caso di maxi svalutazioni potrebbe seguire con difficoltà una ripatrimonializzazione di Foro Buonaparte. Insomma, il rapporto tra i due soci è certamente più dialettico che in passato ma Edf sembra intenzionata ad alzare la posta: controllo e comando? (L.G.)