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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2011 alle ore 07:58.
L'ultima modifica è del 29 gennaio 2011 alle ore 09:10.
Il solito rituale. L'aumento delle polveri sottili, diciassettesimo giorno consecutivo a Milano, fa scattare il blocco del traffico. Nel capoluogo lombardo, a Torino e in altre nove comuni della cintura torinese. Auto ferme dalle 10 alle 18 di domani con deroghe per gli autobus dei tifosi che dovranno raggiungere lo stadio. Ma già domenica prossima Milano potrebbe fermarsi un'altra volta, se Giove Pluvio non deciderà di dispensare i suoi benefici. Siamo nelle mani della pioggia, non c'è che dire. Il fato può aiutarci. Basta guardare la classifica del superamento dei limiti dell'anno scorso per capirlo: Milano è andata 48 volte oltre i limiti delle polveri sottili.
Dunque, le misure strutturali per far diminuire il traffico in città e le emissioni non hanno dato gli esiti sperati. Arriva il blocco. A tempo scaduto e con il sapore amaro della misura tampone. Un segnale per i cittadini, certo. Un pugno allo stomaco per far capire che l'abuso dei mezzi privati nuoce. Alla salute e alla convivenza. Nient'altro che questo però. Tanto più che mentre Milano tiene le auto parcheggiate, il popolosissimo e trafficatissimo hinterland sfreccia senza colpo ferire. Come se gli scarichi di smog appena oltre il confine cittadino non contribuissero all'aumento dell'inquinamento.