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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2011 alle ore 09:28.
L'ultima modifica è del 02 febbraio 2011 alle ore 09:29.
Gentile direttore, se c'è un merito che occorre riconoscere a Marchionne è quello di aver afferrato il toro per le corna, allo scopo di risolvere i problemi della Fiat. Non ha guardato in faccia nessuno, anteponendo l'interesse degli azionisti ai capricci dei sindacati. Quanto guadagna Marchionne all'anno non ci interessa, quello che conta è pensare che lo stato potrebbe tranquillamente pagargli lo stesso stipendio e ingaggiarlo per mettere a posto il settore del pubblico impiego: usando gli stessi metodi che sono stati adottati in Fiat per tutelare gli interessi degli azionisti tutelerebbe gli interessi di chi paga le tasse per avere servizi al limite dell'inesistente. Vero che in Fiat il sistema ha funzionato perché l'alternativa era di sbaraccare tutto quanto e portare le aziende all'estero, una possibilità che molti riterranno non attuabile con il servizio pubblico. Errore! Il servizio sanitario britannico completamente allo sbando anni fa aveva stretto una serie di accordi con gli ospedali tedeschi per spedire i malati a curarsi in Germania. Funzionava benissimo e al contribuente costava pure meno.
Lettera firmata
Caro amico, privatizzare "tutti" i servizi pubblici non è sempre una buona idea. L'aeroporto londinese di Heathrow è una maledizione per i viaggiatori, una palla di neve lo blocca, i bagagli non si trovano, in compenso le code si allungano e passare la notte in branda è incubo per tanti. Due bastioni del libero mercato, il Financial Times e l'Economist, accusano la privatizzazione dei servizi in quello scalo per il deteriorarsi dell'efficienza. È possibile che i servizi pubblici funzionino, le Poste hanno da noi fatto passi in avanti, ci sono regioni, Lombardia ed Emilia per esempio, con buone sanità, anche al Sud ci sono percorsi di eccellenza, a lungo la Rai è stata leader nella cultura di massa e i suoi bilanci - anche di recente - son stati decenti. Non so se serva un Marchionne, e non credo servano i proclami contro gli impiegati e i funzionari. Serve un modello di riforma della pubblica amministrazione, servono mezzi tecnologici e serve ridare orgoglio e forza a chi nel pubblico lavora. E sa chi ha per primo questo compito? Lo stato, il governo, la classe dirigente pubblica: con l'esempio.