House Ad
House Ad
 

Commenti e Inchieste

La Wto e il pantano dei commerci globali

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2011 alle ore 08:55.
L'ultima modifica è del 02 febbraio 2011 alle ore 08:56.

La decisione della Wto di definire illegali i sussidi del governo americano alla Boeing dovrebbe indurre Christine Lagarde ad abbandonare lo scetticismo francese verso l'agenda globale di libero scambio - ribadito in conclusione al forum di Davos - e invece a unirsi ad Angela Merkel negli sforzi per rilanciare e finalmente chiudere il negoziato di Doha. Il maggior beneficiario della decisione della Wto è infatti l'Airbus, di cui i governi francese, tedesco e spagnolo sono azionisti.
La decisione riequilibra la partita, dopo che il produttore europeo era stato a sua volta sanzionato in giugno per i finanziamenti agevolati europei alla costruzione del superjumbo A380. In senso più generale l'azione del tribunale della Wto dovrebbe far ricordare quanto un sistema di libero scambio fondato su regole eque e condivise sia una grande conquista istituzionale su cui si è fondata la crescita e la stabilità dei commerci nel dopo guerra.

A Davos è stato presentato l'interim report su Doha, commissionato appunto dalla Merkel e da Cameron oltre che dal primo ministro indonesiano e da quello turco per riflettere su cosa fare per rilanciare il negoziato globale. Coordinato dal primo segretario generale della Wto, Peter Sutherland, e dal decano degli economisti internazionali, Jagdish Bagwati, il rapporto sottolinea proprio come il costo più grande del mancato sostegno politico alla Wto sia una possibile dissipazione delle regole globali. Oggi abbiamo istituzioni del XX secolo che governano gli scambi del XXI secolo.
La struttura del commercio è infatti cambiata radicalmente dal 1994, anno in cui è stato chiuso l'ultimo negoziato globale, l'Uruguay round. Allora i paesi emergenti erano in gran parte ancora sommersi. Per ovviare alla mancata riforma globale e adeguare le regole, negli ultimi vent'anni paesi industrializzati ed emergenti hanno varato moltissimi accordi bilaterali e regionali. Se questi accordi facilitano gli scambi, d'altro canto rendono sempre meno efficaci e rilevanti le regole multilaterali, aprendo così la strada a distorsioni, abusi e barriere molto difficili da sanzionare.

La chiusura del round permetterebbe dunque la definizione e il rafforzamento di un sistema di scambi fondato su regole adeguate e condivise. Per arrivarci è però necessaria una volontà politica forte, che guardi al significato complessivo del risultato invece di difendere ottusamente interessi di parte. Da questo punto di vista la posizione della Lagarde - la quale sostiene che il negoziato sia responsabilità della Commissione e non dei singoli membri e che il problema in realtà sia tra Stati Uniti e paesi emergenti perché l'Europa ha già fatto la sua parte - è l'esempio esatto di quanto politici responsabili non dovrebbero fare.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Angela Merkel | Boeing | Christine Lagarde | Debito pubblico | Doha | Eliseo | Europa | Fmi | Peter Sutherland

 

Il negoziato, infatti, non potrà mai essere portato a termine dai tecnici della Wto, per una precisa ragione strutturale: il meccanismo di formule più flessibilità su cui si fonda. Ossia, il principio per cui la rigidità delle regole è funzione del grado di sviluppo del paese. Ai paesi a basso reddito (emergenti inclusi) è concesso un maggiore margine di flessibilità, il che rende incerto il grado di liberalizzazione degli scambi che l'accordo potrà determinare. Dunque la firma finale non può che essere ricondotta a una responsabilità politica ai massimi livelli.
Il paradosso è che l'accordo sarebbe comunque un'assicurazione contro rigurgiti protezionistici, che invece la situazione attuale permette. I paesi emergenti hanno comunque ampi margini per poter alzare il livello dei dazi e proteggere i propri mercati - le regole definiscono dazi massimi potenziali, che sono più elevati di quelli attuali. Dunque, per quanto le formule siano flessibili per i paesi arretrati, lo sono comunque meno di quelle attuali. Insomma, cara Lagarde, un po' di visione.

barba@unimi.it

I NUMERI CHE FANNO TREMARE I MERCATI

1. IRLANDA
Il debito pubblico del 2010 rappresenta il 99,4% del Pil e, per l'Fmi, crescerà al 107,8% nel 2011

2. GRECIA
Il debito pubblico è esploso: dal 115,2% del Pil nel 2009 al 130,2% nel 2010: il peggior dato della Ue

3. PORTOGALLO
Secondo il Fondo monetario, da oggi al 2015 il rapporto fra debito e Pil crescerà di 14 punti percentuali

4. SPAGNA
Tra i paesi in difficoltà, il rapporto debito/Pil di Madrid è il più contenuto (63,5%) ma non diminuirà

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da