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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2014 alle ore 09:25.
L'ultima modifica è del 02 agosto 2014 alle ore 10:32.

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La Fed battaglia con i membri del Congresso su una proposta di legge, il Federal Reserve Accountability and Transparency Act (la legge sull'affidabilità e sulla trasparenza della Fed), secondo la quale la Banca centrale americana dovrebbe seguire una linea guida di condotta nella politica monetaria. La Fed teme che la legge limiti l'indipendenza mentre chi l'ha proposta risponde che porterebbe crescita più prevedibile con un'inflazione bassa.

Chi ha ragione?
Per capire la diatriba, si può fare un paragone fra l'indipendenza della Fed e quella della Bank of England (BoE) e della Bce. La BoE gode di un'indipendenza "di mezzi" ma non di "obiettivi". Il Cancelliere dello Scacchiere fissa un obiettivo per il tasso di inflazione e lascia che sia la BoE a decidere le politiche per raggiungere l'obiettivo. Se viene mancato per più di un punto percentuale in più e in meno, il Governatore della BoE deve inviare una lettere al Cancelliere per spiegare il motivo.
Il Trattato di Maastricht ha incaricato la Bce di mantenere la stabilità dei prezzi ma l'ha lasciata libera di stabilire la sua definizione operativa. La Bce ha stabilito che la stabilità dei prezzi deve essere l'inflazione annuale inferiore ma vicina al 2%. Data la struttura dell'Unione monetaria europea, non c'è la supervisione dei governi sulla Bce che gode perciò di un'indipendenza di "obiettivi" e di "mezzi", anche se le restrizioni precludono politiche specifiche.

La Fed è "indipendente", ma solo in senso molto stretto: rispetto all'esecutivo del governo. Se il presidente americano può ordinare a organi amministrativi come il ministero del Commercio o del Tesoro di intraprendere azioni specifiche, l'Amministrazione non può dire alla Fed come regolare i tassi di interesse, i requisiti della riserva o altri aspetti della politica monetaria.
Ma se la Fed è indipendente dalla Casa Bianca, non lo è dal Congresso. La Fed è stata istituita con una legiferazione del Congresso che stabilisce un "doppio mandato" di stabilità dei prezzi e di massima occupazione. È la Fed a formulare le definizioni operative di questi obiettivi e le politiche per raggiungerli. La proposta di legge si ripercuoterebbe sull'indipendenza di "obiettivi" e su quella dei "mezzi". La Fed ha definito la stabilità dei prezzi «al 2% dell'inflazione annuale della spesa sul medio termine del consumer price index». Negli ultimi 12 mesi, il tasso di aumento è stato di circa 1,5%. Mentre la piena occupazione non è stata definita, molti economisti ritengono sia equivalente a un tasso di disoccupazione di circa il 5,5% (6,1% il tasso più recente). Rispecchiando il timore che la politica della Fed a sostegno di tassi di interesse bassi porti a un aumento dell'inflazione, la proposta di legge prevederebbe che la Fed adottasse una procedura formale per stabilire il suo tasso d'interesse a breve e più in particolare, indicherebbe una linea di condotta specifica sui tassi di interesse (la Reference Policy Rule), dando alla Fed l'opportunità di adottare una linea diversa spiegando perché preferisce l'alternativa.

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