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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2014 alle ore 07:04.
L'ultima modifica è del 05 agosto 2014 alle ore 08:24.
Sono invece contrarissimo alle loyalty shares, ossia ad azioni che diventano a voto plurimo dopo essere state detenute per un certo periodo di tempo. Esse hanno tutti gli svantaggi del voto plurimo, senza i vantaggi. Concentrano eccessivamente il potere, senza riconoscere alcun vantaggio (in termini di prezzo inferiore) alle azioni senza voto plurimo. Per giunta hanno lo svantaggio di rendere estremamente difficili i cambi di controllo. Si consideri un'azionista storico, che detiene solo il 10% delle azioni, ma il 30% dei diritti di voto. Se non vende mantiene il controllo, se vende non riesce a trasferire il controllo perché le sue azioni torneranno ad avere solo il 10% dei voti. Questo significa che tenderà a non vendere, anche quando il nuovo compratore è in grado di aumentare il valore dell'impresa, perché non riesce a monetizzare il valore del suo controllo. Le loyalty shares tendono quindi ad ingessare la struttura del controllo societario, l'ultima cosa di cui ha bisogno oggi l'Italia.
Questo problema si pone anche per l'abbassamento della soglia per l'Opa obbligatoria. Sono il primo a voler difendere i diritti degli azionisti di minoranza, ma soglie molto basse di Opa obbligatoria non proteggono gli azionisti di minoranza, ingessano solo il mercato del controllo. Dato l'elevato valore del controllo in Italia, quando la quota azionaria con cui si controlla un'impresa è bassa, è difficile per un compratore soddisfare le esigenze di prezzo del venditore ed estendere questo prezzo a tutte le altre azioni. Il risultato è che nessuno compra e le imprese vanno a rotoli, ma non cambiano controllo. È forse questo un beneficio per gli azionisti di minoranza?
Anche ignorando le Opa ostili (estremamente rare), l'efficienza del mercato borsistico richiede pressioni esterne per un ricambio al vertice, che esso avvenga per pressione degli investitori istituzionali o per acquisto della quota di controllo da parte di chi è in grado di gestire meglio un'impresa. Le azioni a voto plurimo eviscerano la capacità di influenza degli investitori istituzionali. L'abbassamento della soglia per l'Opa rende ancora più costoso comprare il controllo da chi lo possiede. Entrambi gli emendamenti vanno nella direzione di congelare la struttura di potere esistente, con grave danno per la dinamicità del nostro sistema economico. Altro che «licenziare i padroni», Mucchetti li vuole imbalsamare, a patto che … odorino di sagrestia.
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