Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2014 alle ore 06:38.

My24


Ora che ricorre il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale è un momento opportuno per riflettere sui grandi rischi che deve fronteggiare il pianeta. Come ha ammonito di recente Michael Spence, il crescente deficit di sicurezza dell'ordine internazionale, riflesso dell'indebolimento di quel po' di governance globale che abbiamo, sta rapidamente diventando il rischio più grosso per l'economia mondiale. La stessa cosa si sarebbe potuta dire un secolo fa.
Il 30 luglio 1914 le navi da guerra austriache bombardavano Belgrado, cinque settimane dopo l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo. A metà agosto, il mondo era in guerra. L'armistizio che fu stipulato quattro anni più tardi, dopo una ventina di milioni di morti, fu solo un interludio prima dell'orrore della seconda guerra mondiale.
Negli anni che precedettero l'agosto del 1914, fino all'omicidio dell'arciduca, l'economia globale andava relativamente bene: i commerci si espandevano in tutto il mondo, i mercati finanziari apparivano in buona salute e la comunità imprenditoriale vedeva i problemi politici come qualcosa di temporaneo o irrilevante. La guerra fu uno sfacelo politico che diede il via a tre decenni terribili per l'economia mondiale.
I mercati e l'attività economica possono sopportare un grado elevato di tensioni e incertezze politiche, fino a quando l'ordine internazionale non va in pezzi. Oggi, per esempio, le prospettive economiche sembrano abbastanza incoraggianti. Il Fondo monetario internazionale prevede una crescita del 4 per cento per l'economia mondiale nel 2015, mentre gli indici azionari sono in salita in molte parti del mondo (il Dow Jones ha addirittura toccato i massimi storici a luglio).
Tuttavia, negli ultimi mesi un aereo di linea è stato abbattuto nell'est dell'Ucraina da un sofisticato missile di fabbricazione russa, le tensioni intorno alle isole contese nel Mar della Cina Meridionale e Orientale sono aumentate e in Medio Oriente il caos continua ad allargarsi. Il conflitto israelo-palestinese è in una delle sue fasi peggiori da decenni a questa parte, con la nuova frustrazione scatenata dall'elevatissimo numero di vittime civili a Gaza che probabilmente favorirà reazioni estreme. I terroristi forse sono vicini a realizzare armi molto più difficili da individuare.
Ci sono altri pericoli, meno "politici". L'Africa occidentale è colpita da una terribile recrudescenza del letale virus Ebola, che ucciderà migliaia di persone. Finora questa epidemia è rimasta su scala regionale, ma ci ricorda che in un'epoca in cui milioni di persone si spostano in aereo per il mondo, nessuno è al sicuro dalla diffusione di malattie infettive. Cercare di contenere una malattia o una minaccia terroristica limitando i viaggi o i trasporti internazionali produrrebbe effetti devastanti per l'economia mondiale.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi