Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2014 alle ore 14:30.
L'ultima modifica è del 17 agosto 2014 alle ore 15:32.

My24

E quindi tutti coloro che non hanno votato a favore dovrebbero esercitare il diritto di recesso. Paradossalmente, questo risultato potrebbe ottenersi anche se tutti costoro dovessero ritenere che la fusione sia la decisione migliore per la società. Questa divergenza tra interesse collettivo ed interesse individuale è tipica di queste situazioni di interdipendenza strategica tra le parti. Se così fosse, dovrebbe l'azionista Fiat, interessato al benessere della società, sacrificare il proprio interesse individuale in nome del benessere collettivo? Questa non è una decisione economica, ma personale, che lascio al lettore.
Per creare maggiore pressione sugli azionisti il 12 Agosto la Fiat ha comunicato che non ha intenzione di alzare il limite dei 500 milioni, fugando una voce che si era ingenerata dopo il suo precedente comunicato. Il comunicato lascia però aperta la possibilità che ci possa comunque essere una fusione con termini diversi. Dal punto di vista dell'azionista quindi la domanda è: se questo progetto di fusione dovesse fallire, cosa succederà? La risposta dipende molto da cosa ci aspettiamo Fiat faccia in quella situazione, risposta che, a sua volta, è funzione della nostra opinione sul valore dell'operazione stessa.

La fusione tra Fiat e Chrysler è un'ottima cosa dal punto di vista industriale. Entrambe le case automobilistiche da sole hanno una dimensione troppo piccola per competere su scala mondiale. La fusione aiuta entrambe a risolvere questo problema. Ma l'operazione di fusione non si limita a questo. Trasforma anche la Fiat in una società di diritto olandese con azioni a voto plurimo assegnate agli azionisti stabili (le famigerate "loyalty share" che il recente Decreto Competitività ha introdotto anche nel nostro Paese). E' una furbata, che rafforza il potere della famiglia Agnelli a scapito di tutti gli altri azionisti. Le due operazioni non sono necessariamente legate. Ci aspettiamo veramente che una buona operazione industriale sia mandata a monte se troppi azionisti recedono? Io penso di no. L'operazione verrebbe riproposta, probabilmente con termini migliori per gli azionisti. Una ragione in più per recedere.
Nonostante questo, io penso che alla fine questa operazione riuscirà. La differenza tra prezzo di Borsa e prezzo del titolo, che aveva raggiunto il 26%, si è ridotta giovedì a solo il 5%. Il pagamento avviene entro 180 giorni. Anche su un rendimento del 10% su base annua è oggi fantastico, per molti cassettisti che detengono poche azioni il disturbo è superiore al beneficio monetario. Se anche così non fosse, il Generale Agosto – come Cuccia sapeva bene – avrà la meglio su qualsiasi ragionamento logico. Per quelli che in vacanza non ci sono andati e che hanno tempo, però, l'opportunità resta. La lettera raccomandata per chiedere il recesso deve essere spedita entro il 20 di Agosto.
P.S: Per totale trasparenza, io detengo 3000 azioni Fiat sotto forma di American Depositary Receipts e sto cercando di far valere il mio diritto di recesso.

Shopping24

Dai nostri archivi