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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2014 alle ore 07:49.
L'ultima modifica è del 20 novembre 2014 alle ore 08:31.

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La tattica di Ackman si chiama "toehold", che potremmo chiamare "appiglio". La tecnica è semplice, l'investitore interessato a una certa azienda acquista una percentuale del pacchetto azionario per segnalare che vi è un interesse su quel titolo, che a quel punto entra ufficialmente in gioco sul mercato. Il New York Times ricorda che questa tecnica era molto usata negli anni 80 quando dominavano le offerte ostili. La sostanza è che qualcun altro si aggiungeva alla corsa magari un investitore strategico e non speculativo. Se l'investitore speculativo perdeva l'operazione poteva guadagnare sul rialzo del prezzo. La differenza tra le due offerte è rilevante: in genere l'investitore speculativo vende l'azienda a pezzi per massimizzare il suo ritorno. L'investitore strategico tende invece a preservare e ottimizzare l'azienda.

In genere investitori strategici e fondi hedge o di private equity hanno sempre operato in modo contrapposto proprio per la divergenza di interessi. In questo caso però Pershing ha stretto un'alleanza con una holding farmaceutica, la prima volta che questo succede. Valiant ha portato una copertura sia finanziaria che strategica, mentre il Fondo Pershing giocava il ruolo tipico dell'attivista, disturbando provocando amplificatori mediatici, attaccando il Consiglio etc. L'accordo prevedeva anche una condivisione del 15% del profitto potenziale generato da un'offerta terza.
Il prezzo finale di Actavis accettato dal management di Allergan è stato di 219 dollari per azione, il 48% in più del valore iniziale offerto sei mesi fa. Sul pacchetto del 9,7%, pari a 28 milioni di azioni circa Pershing ha accumulato profitti per 2,6 miliardi di dollari. Per Valeant questo si è tradotto in 389 milioni di dollari, lasciando a Pershing 2,2 miliardi di dollari, nel giro di pochi mesi.
C'è da dire che Actavis è forse l'acquirente migliore. Quasi certamente non procederà con uno spezzatino, vendendo pezzi di azienda o tagliando ad esempio miliardi di dollari investimenti in ricerca come avrebbe fatto il binomio Pershing/Valiant. Ma cosa succederà se, come si sente negli ambienti finanziari a Wall Street questa nuova tecnica di associazione fra investitore strategico e speculativo diventerà la norma? In questo caso per gli azionisti ha funzionato. Ma il rischio è che il binomio strategico/speculativo possa prevalere forzando il management e il consiglio a cedere grazie all'influenza esercitata attraverso il pacchetto.

Un binomio simile a Pershing/Valiant ha un accesso privilegiato ai dati dell'azienda, può ottenere un seggio in consiglio, spingere il management a comportarsi in modo favorevole alle loro strategie, ma non a quelle degli altri investitori e in definitiva ad accettare n prezzo che non massimizzava il ritorno degli azionisti. Proprio per questo Allergan aveva denunciato in tribunale l'alleanza di Valiant con il Fondo Pershing definendola illegale. Ora che l'affare si è però chiuso con vantaggio per tutti, la causa sarà quasi certamente ritirata. Resta il ruolo di Actavis. Nel 2013 acquista l'irlandese Warner Chilcott con un'operazione tipica dell'Inversion: per minimizzare il carico fiscale i quartieri generali vengono trasferiti in Irlanda, operazioni di questo tipo sono sotto il mirino sia del Tesoro che del dipartimento per la Giustizia. Tre fattori "innovativi" dunque, con un rischio reale: hanno creato valore con la stessa rapidità con cui potrebbero distruggerlo.

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