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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2015 alle ore 08:07.
L'ultima modifica è del 16 gennaio 2015 alle ore 09:56.
È partita la corsa per fare retromarcia sulle partite Iva. Si dovrebbe trovare una soluzione per la tassazione ,che nella nuova versione penalizzerebbe troppo i professionisti. E si dovrebbe “congelare” l'aumento dell'aliquota contributiva che deve essere versata alla gestione separata dell'Inps. Quest'ultimo aspetto è particolarmente interessante, dato che la corsa è partita dopo un anno di inerzia. Alla fine del 2013, infatti, si è deciso un primo “congelamento” dell'aumento.
Che, ovviamente, è stato fatto provvisoriamente e per solo un anno. Messa una pezza, l'argomento è stato dimenticato per tutto il 2014 , tanto che alla fine dell'anno scorso non è stata nemmeno prevista la proroga dello stop. Ora, a tempo scaduto, si è preso atto che si deve intervenire perché un'aliquota contributiva al 30,72% (con la prospettiva di arrivare al 33,72%) è troppo. C'è però il rischio di un altro provvedimento tampone. Invece si deve decidere quale sia il giusto onere contributivo per questi professionisti e poi intervenire di conseguenza con un provvedimento strutturale. Altrimenti a dicembre andrà in onda un episodio già visto.
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