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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2010 alle ore 19:11.
Pier Vittorio Tondelli nasce nel 1955 a Correggio, una piccola città emiliana vicina a Carpi. Il paesaggio della pianura — le sue brume, il suo orizzonte senza fine — sarà un elemento ricorrente nella poetica dello scrittore, prima in termini spaziali (la provincia irrequieta di Altri libertini) e via via più simbolici (la nostalgia che pervade Biglietti agli amici e Camere separate).
Gli anni dell'adolescenza contengono in nuce tutta la formazione futura: la scoperta dell'omosessualità, la volontà artistica, l'amore per la letteratura e il cinema. Tondelli scrive su alcuni giornali locali e vive il contrasto fra l'educazione cattolica e la sete di nuove esperienze, come molti suoi coetanei di provincia.
Nel 1974 si iscrive alla facoltà del DAMS di Bologna: ma non vive la città al ritmo coinvolgente dell'epoca, preferendo coltivare gli studi e la scrittura. È proprio in questo periodo che la sua vocazione letteraria trova un orientamento preciso, dopo una certa confusione iniziale.
Al riguardo è topico il suo incontro con Umberto Eco, descritto a posteriori nel pezzo Un racconto sul vino. Il professore liquida la tesina dell'allievo con una frase profetica e a suo modo cruciale: "Questo è materiale per un ottimo articolo, non per una tesi di laurea. E io non sono il direttore di "Playboy". Le do ventinove, purché non si occupi mai più di Semiotica".
Tondelli non si fa pregare, e nel frattempo produce un romanzo corposo e complesso (con tanto di poemetto all'interno, come ricorderà in seguito). Sottoposto all'attenzione di Aldo Tagliaferri, editor di Feltrinelli, incontra una stroncatura e l'invito a cercare una dimensione narrativa diversa.
E Tondelli ci riesce. Trova la sua voce scrivendo di gran furia una serie di racconti interconnessi ambientati nella Bassa, arricchiti da un linguaggio arlecchino e ricco di termini giovanili: racconti pieni di dolcezza e ferocia, i cui protagonisti sono tutti ragazzi. In un'intervista sintetizza così il metodo: "tantissimi personaggi, tantissime situazioni" per quello che era di fatto "un libro a episodi".
Altri libertini esce nel 1980: è un esordio che spiazza la critica e ottiene un buon successo di pubblico. Tre settimane dopo il libro viene sequestrato per oltraggio alla morale pubblica, fatto che contribuisce ad alimentarne la fama (in ogni caso, il libro verrà poi prosciolto da ogni accusa).