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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2010 alle ore 14:41.
Un giorno sar possibile scorrere la propria vita avanti e indietro, cos come si scivola tra le immagini di un video. Passo per passo, letteralmente; per ritrovare il luogo di un incontro fugace e intenso, o la trattoria dove ventanni addietro si mangi una meravigliosa pasta alla Norma. Difficile stabilire quale sar in futuro il grado di dettaglio di questa traccia, ma tale prospettiva tuttaltro che remota.
La nostra scia digitale, pi che a unombra, fa ormai pensare alla scultura cinematografica sviluppata tra il 1995 e il 2007 art+com (The Invisible Shapes of Things Past). Solo che oggi, invece di Berlino e la sua storia, protagonisti siamo noi.
tracciato quanto scriviamo, ascoltiamo e guardiamo; lasciano tracce i nostri spostamenti, gli incontri. Caricando sul cellulare Google Latitude (per un raffronto anche con altre piattaforme di geo-social networking vedi ad esempio Techcrunch) possibile anche conservare memoria dei propri movimenti per poi ripercorrerli su Google Maps. Certo, questi dati possono essere cancellati. Ma passare il proprio tempo a gettare quanto generato in automatico faticoso. Al di l delle implicazioni relative alla privacy, ve ne sono di pi sottili, connesse alla memoria, alla rappresentazione che diamo di noi stessi. Che ne faremo di questa storia solida che si accumula alle nostre spalle?