Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2010 alle ore 09:15.
Sono oltre diecimila le locandine catalogate nell'archivio digitale online del Teatro alla Scala, consultabile dal 14 maggio nel portale del Teatro scaligero (www.archiviolascala.org.). Compongono l'ossatura del patrimonio della Scala a partire dagli anni Cinquanta. Dalla più antica - che annuncia la rappresentazione dell'Aida diretta da Antonino Votto il 12 febbraio del 1950 - a quella dello scorso 20 novembre, con la Messa da Requiem di Daniel Barenboim.
In mezzo, oltre mezzo secolo di rappresentazioni tra opere, concerti, balletti, recital e prosa, ripercorse passo passo attraverso fotografie, libretti, opere in breve, trame e discografie. Un viaggio che testimonia alcuni momenti cruciali della storia scaligera: l'Aida della stagione '49/'50, quando per la prima volta la Callas salì sul palco del Piermarini a sostituire Renata Tebaldi indisposta, e il suo trionfo, nel 1951, ne I Vespri Siciliani, interpretazione che le valse l'ascesa nell'Olimpo della lirica mondiale.
Avviato nel 1996 grazie alla Fondazione Milano per la Scala, il progetto di digitalizzazione DAM (digital asset management) è un sistema di gestione digitale nato inizialmente per dotare la Direzione artistica e la Direzione degli allestimenti scenici di uno strumento operativo in grado di fornire dai utili all'organizzazione della produzione teatrale. Finora il database digitale completo ha raccolto 45mila costumi, 24mila bozzetti scenografici e figurini, 80mila attrezzi di scena, 10mila ore di musica registrata, 17mila locandine e più di un milione di fotografie. Il DAM è al momento però ancora un work-in-progress, e molto altro deve ancora essere catalogato.
La sezione "Bonus" del sito presenta un modello di ricerca estesa su un titolo, la Carmen, dove oltre agli elementi attivi sul sito online sono presenti anche bozzetti di scena o foto di costumi e attrezzi provenienti dall'archivio. «La sezione Bonus verrà aggiornata costantemente con una selezione di titoli della stagione in corso - spiega Carlo Maria Cella, responsabile dell'ufficio stampa del Teatro La Scala e curatore del portale e dell'archivio - quella online per il momento è una versione leggera dell'archivio DAM completo. La Scala finora non ha investito molto in tecnologia, questo è soltanto un primo passo, fortemente voluto dal sovrintendente Lissner, e da questo programma partirà anche un restyling di tutto il portale e dei siti collegati». Allo studio c'è anche l'offerta di nuovi servizi, la possibilità, ad esempio, di acquistare e scaricare fotografie e locandine o la messa in rete di qualche estratto audio