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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2010 alle ore 19:59.
Estate all'Arena nel segno di Zeffirelli. Il palcoscenico operistico più grande del mondo, l'Arena di Verona, ha affidato quest'anno al regista fiorentino Franco Zeffirelli tutte e cinque le produzioni in cartellone: Turandot di Giacomo Puccini, Aida di Giuseppe Verdi, Madama Butterfly di Giacomo Puccini, Carmen di Georges Bizet, Il Trovatore di Giuseppe Verdi. L'88mo Festival lirico 2010 (www.arena.it) che inzia il 18 giugno e si conclude di 29 agosto è stato presentato oggi dal sindaco Flavio Tosi, dal direttore artistico Umberto Fanni e dal sovrintendente Franceso Girondini.
«Questa stagione parte sotto i migliori auspici - ha detto il sindaco Tosi - le prevendite vanno decisamente meglio dello scorso anno». Le serate saranno 48 e il sipario si aprirà venerdì 18 giugno, alle 21.15, con Turandot in un allestimento completamente nuovo ideato appositamente per questo festival. Il regista fiorentino che ingaggiato come costumista il premio Oscar giapponese Emi Wada. A cimentarsi nell'ultimo capolavoro pucciniano saranno Maria Guleghina, la crudele principessa Turandot (cui si alternerà Giovanna Casolla e Elena Popovskaja), Marco Berti, che rivestirà i panni di Calaf (cui si alternerà Salvatore Licitra), Tamar Iveri sarà Liù (in alternanza con Fiorenza Cedolins). Sul podio si alterneranno i maestri Giuliano Carella e Plácido Domingo.
Le altre quattro mises en scène (Aida, in scena dal 19 giugno, Madama Butterfly, dal 26 giugno, Carmen, dal 10 luglio e Il Trovatore dal 7 agosto) sono riprese di già famose produzioni. Rammentando la sua prima Aida, allestita nel 2002, Zeffirelli ha commentato: «Fu, forse, la più grandiosa Aida mai vista sul pianeta. L'intero allestimento era una sorta di grandiosa macchina delle sorprese, realizzata interamente in metallo dorato, su cui le luci rimbalzavano in modo sempre sorprendente. Il pubblico ne fu sbalordito. Dopotutto, lo scopo del poeta è stimolare la fantasia, suscitare meraviglia, sorpresa e sogni». A difesa dell'arte e della musica e contro l'insensibilità della politica, Zeffirelli ha aggiunto: «Se c'e una traccia di cultura da salvaguardare lo si deve all'opera lirica, che qui é nata e io sento con molta forza questa responsabilità. L'Arena di Verona aiuta i sogni: non dovrebbe nemmeno pagare le tasse e comunque le risorse ricavate dovrebbero essere impiegate nelle cose straordinarie che solo l'Arena sa fare. Gli amanti dell'opera, che qui arrivano da ogni parte del mondo, spendono volentieri, ma quei soldi dovrebbero essere reinvestiti nell'arena».