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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 20:03.
Va di moda il confronto, quello fatto di parole. Non sempre felice, per la verità. In certe aule rimbalzano soltanto. Si scontrano. Si feriscono. In altri luoghi si disperdono nell'etere della vanità. Ma esistono oasi di ascolto, di serena ricerca dialettica, di scambio avvincente, di conversazioni illuminanti. Quello tra scrittori, per esempio. Sempre più ricorrente in festival e manifestazioni estive. Si distingue per il suggestivo connubio tra luogo, letterati e tematiche, la quinta edizione di «Le conversazioni. Scrittori a confronto» di Capri.
Ideata dal giornalista Antonio Monda e Davide Azzolini e organizzata da Dazzle Communication, con la Fondazione Marilena Ferrari-FMR, la rassegna tocca quest'anno il tema sempre attuale e di interesse universale della libertà dell'uomo. Ricordate le parole della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata dall'Assemblea generale delle nazioni Unite a Parigi nel 1948? «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza». Sarà il punto di partenza dei dialoghi, nel corso di due weekend, fra alcuni protagonisti della letteratura contemporanea inglese.
Il primo week end. Si inizia venerdi 25 giugno col newyorchese Edgar Lawrence Doctorow che, con le sue opere tra storia e fiction, «romanzi di idee, allegorie di vitalità e mortalità», è tra i più acuti e attenti osservatori della realtà sociale e politica degli States. Sabato il dialogo sarà tra la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, vincitrice dell'Orange Prize 2007 e del Premio Nonino internazionale 2009 con «Metà di un sole giallo», e Walter Veltroni, politico sposato ormai alla narrativa. A chiudere il primo match della rassegna, domenica 27 giugno, un altro statunitense, Colson Whitehead, che ricordiamo finalista del Premio Pulitzer 2001 con il romanzo «John Henry Days».
Il secondo week-end. Il primo protagonista degli incontri del secondo weekend della rassegna caprese sarà Joshua Ferris, di cui è appena uscito in Italia «Non conosco il tuo nome», ritratto poetico di un uomo privo delle difese della civiltà, che conferma il talento innovativo ed esuberante del giovane scrittore di Danville (Premio PEN/Hemingway 2007). Dialogherà, venerdì 2 luglio, col vincitore del Premio Strega 2008, Paolo Giordano, cresciuto tra il rigore della fisica e la libertà dei mondi letterari.