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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2010 alle ore 19:12.
Il Marengo Museum ha sede nella ottocentesca Villa Delavo, con il suo grande parco, a circa 3 chilometri dal centro di Alessandria e a eguale distanza dall'uscita Alessandria Est, sulla A21.
La ristrutturazione del sito e la realizzazione del museo sono state volute e promosse dalla Provincia di Alessandria, grazie al contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Alessandria, di Torino e di Genova.
Secondo il direttore scientifico, Giulio Massobrio, il nuovo allestimento «è pensato per soddisfare sia le esigenze di un pubblico italiano e internazionale di appassionati di storia napoleonica sia quelle di un pubblico generalista, incluse le famiglie alla ricerca di un fine settimana divertente e intelligente, con un occhio di riguardo alla curiosità dei visitatori più piccoli. La struttura del percorso e l'impiego della multimedialità possono fare del museo una risorsa importante per la didattica della storia, non soltanto per le scuole».
La narrazione, non l'esposizione, è il cuore del nuovo allestimento. Narrazione della campagna militare che precede la battaglia, nei suoi passaggi più noti (le nevi del Gran San Bernardo) e meno noti (la guerra in Liguria). E, naturalmente, narrazione della battaglia, una delle più imprevedibili di sempre, ripercorsa in ogni sua fase, dalla resistenza francese al mattino, allo sfondamento austriaco fino al contrattacco del generale Desaix, vero artefice di un successo militare, di cui Napoleone seppe trarre tutti i possibili vantaggi politici.
Come valore aggiunto, il Marengo Museum racconta le miserie quotidiane di soldati e civili: notevole la sezione sul terribile assedio di Genova. E aiuta a decifrare i meccanismi del mito napoleonico, che proprio in Marengo vede uno dei suoi momenti fondanti, con la cura che lo stesso futuro Imperatore volle e seppe dare alla sua costruzione, in un'opera di autopromozione, questa sì, di impressionante modernità.
www.marengomuseum.it