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Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2010 alle ore 17:08.
La Cinecittà del futuro sorgerà non molto distante dal luogo dove Fellini dava vita alle sue fantasie, si chiamerà Parco telematico dell'audiovisivo e nascerà a Formello, in provincia di Roma. «Una Silicon Valley italiana che cercherà di unire la tecnologia all'arte», dichiara Rufo Guarreschi, amministratore delegato di Tecnoconsult International, promotore del progetto. Oltre 47mila metri quadrati a diposizione e 120 milioni di euro investiti per un centro di produzione e post-produzione cine-televisiva all'avanguardia che prevede 23 teatri e studi di posa .
Non solo grandi produzioni. In realtà questo polo cine-televisivo ha poco a che fare con la storica Cinecittà, vuole assomigliare agli studi inglesi di Pinewood o alla spagnola Ciudad de la luz, vuole essere una cittadella dell'audiovisivo in cui potranno coesistere uffici, negozi, alberghi, ristoranti, servizi e dotazioni per gli effetti speciali, per l'animazione in CGI, per il 3D stereoscopico, per lo sviluppo di piattaforme cross-mediali, il tutto immerso in 30mila metri quadrati di verde. «Ma non sarà solo un centro per grandi produzioni - assicura il portavoce del parco - i nostri prezzi, molto bassi, permetteranno anche ai progetti low budget di frequentare Formello».
La scelta non è stata casuale. A Formello si lavora per il cinema e il piccolo schermo da parecchio tempo, ci sono due studi della Lux Vide, cinque della Film House, la sede della leggendaria sartoria Tirelliche da quarant'anni cuce costumi per il mondo dello spettacolo e delle calzature Pompei. Da una parte si pensa alla produzione, dall'altra alla formazione. Si prevede infatti un'area dedicata alla ricerca, denominata Future Media Center, con la presenza della facoltà di Scienze della comunicazione e del Dipartimento di informatica e sistemistica de La Sapienza che organizzerà master intensivi, un'audio-videoteca, con oltre ventimila titoli disponibili via telematica e l'Università di tecniche di produzione dell'audiovisivo, che accoglierà 250 studenti, per il 50% provenienti dall'estero.
Entro l'autunno del 2012 nascerà, quindi, una nuova Cinecittà, digitale, proiettata nel futuro, in un'Italia dove, però, le tecnologie sono poco frequentate. Basti pensare che l'animazione in CGI è ferma al film delle Winx; forse prima degli studi bisognerebbe che i produttori investissero in produzioni tecnologicamente avanzate, anche perché i teatri di posa evoluti ci sono già. Dove? A Torino.