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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2010 alle ore 13:06.
Anche senza una Lancia Aurelia B24, un viaggio lungo la costa toscana, dalla Maremma alla Versilia, è un itinerario dalle emozioni forti. Da compiere senza fretta, magari in moto o, perché no? in treno. E' un viaggio che sa di cinema e di nostalgia. Di cronache rosa e di campeggi. Di bagni e di ville da Vip, di pinete, cinghiali e vigneti.
167 chilometri da Castiglione della Pescaia a Forte dei Marmi. Quasi a metà c'è Marina di Bibbona. Tre località, tre volti profondamente diversi di una costa cangiante. Tre "fermate" gastronomiche per scoprire l'anima, il carattere, l'identità culinaria del territorio e del mare toscano.
Massimiliano Ciregia è maremmano fin nel midollo, cresciuto a telline sulle spiagge di Castiglione della Pescaia e a pomodori da pelare nel garage di famiglia. E' lo chef del Votapentole, 18 coperti (pochi di più in estate) nel centro del paese, l'evoluzione della trattoria, niente a che vedere con i ristorantini per gastrofighetti. La gestione è familiare, in sala la moglie Monica e i figli, non serve caricare il conto (per la cronaca: il menù degustazione costa ancora 55 euro) o ricaricare i vini (altra grande passione del nostro) per sopravvivere. Tra la porta d'ingresso e il piccolo dehors sulla strada passa il trenino per bambini che fa il giro turistico: il contrappasso divino per un ristorante che di turistico non ha nulla. Massimiliano è un autodidatta con le idee chiarissime, forse il miglior rappresentante, in questo momento, della riscossa maremmana in cucina. La mattina parte col suo "apino" per la spesa, la sera va alle barche e sceglie il pesce dal tramaglio. Non compra nulla senza averlo toccato prima. Fa territorio per davvero. Che è mutevole così come mutevole deve essere pure il menù. Ai fornelli è un maniaco delle cotture ma non della tecnologia. Lavora in 15 metri: di necessità virtù. La sua cucina è a tratti esplosiva, a tratti ingenua, sempre precisa, elegante, gustosissima. Il gazpacho con le cicale è illuminante. L'esempio di come si può uscire dai confini e continuare a fare territorio: verdure rigorosamente locali e di stagione, cicale crude, olio, basilico, aceto e pepe frullati insieme, una punta di worcester. Una magistrale interpretazione del crudo, fuori dalle mode. Come anche la parmigiana di gamberi rosa, una vera scoperta, o la tartare di acerto (lo sgombro) all'emulsione di agresto su carpaccio di zucchine novelle e cedro candito. Esuberante e scorbutica la Maremma, sanguigno e sincero Ciregia, capace di tenere a bada gli ingredienti e i sapori più spigolosi della sua terra. La tradizione si può innovare, solo se si è capaci di migliorarla.