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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2010 alle ore 16:26.

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Al Ravello Festival, John Malkovich ha svelato «The Infernal Comedy», Confessioni di un serial killer, una commedia in musica per orchestra barocca, due soprani ed un attore. Il testo di Michael Sturminger utilizza, come soggetto, la vera storia dell'omicida seriale Jack Untwerger che, riconosciuto colpevole di undici omicidi, morirà suicida, mentre scontava in carcere in Austria la propria pena. Il serial killer, (amato e raccontato anche da Lucarelli) accusato di aver ucciso donne in Europa e negli Stati Uniti, sarà osannato come poeta, autore e giornalista.

La storia è stata scelta per la contemporaneità degli avvenimenti e perché è ancora ben presente nella memoria collettiva. Si è deciso di analizzare, in maniera delineata tutte le fasi e lo sviluppo del contesto in cui sono avvenuti i fatti, concentrandosi sull'eco di costume che si costruì intorno all'assassino, che scatenò grande clamore e interesse mediatico a livello internazionale. Il plot sembra idealmente iniziare laddove si conclude l'ultimo atto del «Don Giovanni» di Mozart. Nel punto di arrivo del protagonista dell'opera mozartiana, che discende negli Inferi per pura curiosità e come suprema sfida, senza alcuna intenzione di redimersi.

Un recitazione che diverte. Ed è nella stessa accezione dell'inferno, proprio qui, che ritroviamo Jack il quale, ovviamente morto, dopo quindici anni dalla sua dipartita, ri-evoca la sua di vita, attraverso la lettura al pubblico delle sue memorie inedite, «The Infernal Comedy», da cui il titolo, con il solo intento e, per un'ultima volta, di magnificare il proprio Io. Sebbene defunto, questa incresciosa circostanza non gli impedisce di dare il benvenuto al pubblico e con grazia mefistofelica e suadente, di compiacersi della presenza della platea femminile. Durante le parti recitate si ride molto, ci si affascina, ci si diverte, proprio come nel naturale corso degli eventi della vita.

Una moderna Divina Commedia. Sul palcoscenico,,Jack è un signore di mezzaetà pieno di fascino, dotato di un autoironia disarmante, perfettamente rappresentato da John Malkovich, in abito bianco e occhiali scuri, ed ha la capacità di rendere simpatico il personaggio. Malkovich concede a Jack la carne, le ossa ma soprattutto il sangue e la mente perchè, come si evidenzia dalla recitazione, in questo consiste l'inferno: avere le stesse debolezze, anche fisiche, che si hanno in vita, senza richiesta o possibilità alcuna di conclusione e fine. Proprio l'incapacità di abbandonare la dimensione terrena, fa assurgere allo spettacolo la valenza di una moderna «Divina Commedia». Le musiche barocche, eseguite dalla Wiener Akademie, diretta da Martin Haselböck, fungono da Caronte, per traghettare gli spettri delle donne che Jack ha «amato-odiato-sacrificato»; donne interpretate dalle due soprano che, come le Sirene di Ulisse, si trovano ad intonare canti che lo «turbano-lo istigano-lo giustiziano».

I monologhi in lingua inglese. Sul palco, ai monologhi del protagonista, rigorosamente in lingua inglese, ma con soprattitoli, si alternano scene recitate insieme alle cantanti. L'orchestra e le due voci propongono arie e sinfonie simboliche, significanti che rappresentano in pieno l'innumerevole gamma di emozioni esasperate di Jack. Si evidenziano: «L'Enfer» da «Don Juan» e «Ballo Grazioso» da «Orfeo» di Gluck; «La Casa del Diavolo» di Boccherini; «Vorrei spiegarvi oh Dio"» di Mozart; «Ah Perfido» op.65 di Beethoven.

Mai due volte lo stesso spettacolo. La risultante, è un'opera che rimanda al puro stile barocco, «dove era chiaro il senso profondo dell'artefatto, che svolgeva la funzione di persuadere e commuovere il pubblico» ed in cui, le parti drammatiche venivano affidate, principalmente agli attori. Per Malkovich, la sfida nell'interpretare questa personalità così sfaccettata, consiste, infatti, nel valutare fino a che punto possa spingere il ruolo dell'attore drammatico e quando, invece, fare un passo indietro e distaccarsi, per lasciare spazio alla musica. Il regista, Sturminger, afferma, che grazie alla qualità di improvvisazione di Malkovich, non si assisterà mai due volte allo stesso spettacolo.

«The Infernal Comedy». Rappresentazione teatrale per un'orchestra barocca; due soprano ed un attore.
Soggetto: Birgit Hutter; Martin Haselböck; Michael Sturminger
Testo: Michael Sturminger
Regia: John Malkovich; Michael Sturminger
Idea musicale e Direttore d'Orchestra: Martin Haselböck
Costumi: Birgit Hutter
Orchestra Wiener Akademie
Soprani:Laura Aikin ;Aleksandra Zamojska
Musiche: Christoph W. Gluck, Luigi Boccherini. Antonio Vivaldi.
Wolfgang A. Mozart. Ludwig van Beethoven, Joseph Haydn,
Carl Maria von Weber

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