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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2010 alle ore 16:03.
Come quasi tutte le idee che cambiano il mondo, anche The Creators Project è nato durante una cena. Seduti al tavolo di un ristorante di Brooklyn, il regista Spike Jonze, reduce dall'uscita di Nel paese delle creature selvagge, parla di lavoro insieme al fondatore della rivista «Vice», Shane Smith. «È difficile trovare un'azienda che sia più interessata alle idee che al profitto», spiega il visionario direttore di alcuni dei videoclip più belli degli ultimi vent'anni di storia della musica (dai Sonic Youth agli Yeah Yeah Yeah). «Quanti lo fanno oggi? Io te ne sono dire solo due: Apple e Pixar, per il resto è sempre un compromesso tra il tuo desiderio di esprimerti e il loro di fare quattrini» continua Jonze che, durante le riprese, ha cambiato in corsa casa di produzione proprio perché la prima considerava troppo "audaci" le sue scelte di regia.
A quel punto arriva la domanda: «Cosa faresti se non avessi nessun limite finanziario? Un budget illimitato e nessuna restrizione sui contenuti?». Smith non deve pensarci neanche un secondo: «Qualcosa di simile a quello che succedeva a Parigi negli anni 20 quando scrittori, pittori e musicisti si univano per scambiarsi idee e creare». Se Andrè Breton e compagni usavano «Il cadavere squisito» per dare sfogo all'ansia creativa collettiva (gioco surrealista che consisteva nel costruire frasi senza che i partecipanti conoscessero quelle scritte dagli altri), gli artisti contemporanei si affidano a internet.
The Creators Project nasce così. Da un lato l'avanguardia del gruppo Vice, dall'altro il know-how tecnologico di Intel, leader mondiale nel campo dei microprocessori. Al centro, capitanati dallo stesso Jonze, gli artisti più innovativi del mondo. «Da bambino adoravo il punk – racconta Smith –. A Ottawa negli anni 80 c'erano solo 11 band che lo suonavano. Quando i Clash o i Ramones venivano in concerto a Montreal, realizzavo però che facevo parte di una comunità punk internazionale». The Creators Project non è lontano da quel sogno di bambino: dare spazio e visibilità a chi crede che oggi la tecnologia sia parte essenziale del processo di creazione artistica. Un grande contenitore online dove si riuniscono le menti più geniali della scena artistica mondiale.