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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2010 alle ore 19:13.
Sarà una nuova produzione de «La fanciulla del West» a inaugurare venerdì 16 luglio la 53esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago. Andata in scena per la prima volta il 10 dicembre 1910 al Metropolitan di New York, titolo tuttora controverso e problematico, se ne celebrano i cento anni nei teatri del mondo. A Torre del Lago il nuovo allestimento porta la firma dello scultore Franco Adami, ulteriore tappa di quel sodalizio con la vicina Pietrasanta, dove si affolla il gotha della scultura internazionale, calamitato dal valore dei suoi marmisti e delle sue fonderie.
Lo spettacolo promette di essere nè scontato né banale. Se, da un lato, Adami sottolinea il valore simbolico delle grandi sculture che scandiscono lo spazio scenico, dall'altro, la regia di Kirsten Harms, sovrintendente della Deutsche Oper di Berlino, al suo debutto su un palcoscenico italiano, riflette sulla centralità e modernità della protagonista, Minni, unico personaggio femminile in un universo maschile violento e barbaro. Di fronte a quegli uomini che lottano per l'oro e per lei, riesce sempre a porsi in maniera empatica, con una capacità invidiabile nella gestione dei conflitti, che sarebbe preziosa anche per le donne d'oggi. Non è il selvaggio West quello che ci viene presentato, ma la complessità di un dramma che è molto più della brutale corsa all'oro.
«L'opera si apre con un uomo che piange - nota la Harms - e si chiude con tanti uomini che piangono». Le sensibilissime antenne di Puccini già lo proiettano in pieno Novecento, drammaturgicamente e musicalmente. Opera della svolta, dalla gestazione sofferta, verrà riproposta dal maestro Alberto Veronesi, con alcuni frammenti della partitura appena riscoperti e che lo stesso Puccini aveva tagliato, alla vigilia della prima newyorchese. Ulteriore testimonianza della genesi travagliata di «Fanciulla». Gli interpreti sono vere stelle, in primis la cosiddetta «coppia d'oro della lirica»: Daniela Dessì canta Minnie, Fabio Armiliato il bandito Dick Johnson. Il baritono Carlos Almaguer è lo sceriffo Jack Rance. Repliche 23 luglio e 7 agosto.
Gli altri titoli del festival. In cartellone, dal 17 luglio, anche la ripresa della poetica e pluripremiata «Madama Butterfly», firmata dallo scultore giapponese Kan Yasuda. Nel ruolo della protagonista si alterneranno Amarilli Nizza e Donata D'Annunzio Lombardi, al debutto nel ruolo. «Tosca», nella spettacolo filologico di Beppe De Tomasi, avrà, nelle recite del 24 luglio e 8 agosto, un'interprete del calibro di Maria Guleghina. Ultimo titolo in cartellone, dal 31 luglio, «Turandot», riproposto nell'allestimento colossal per la regia di Maurizio Scaparro e le scene di Ezio Frigerio. Il 28 luglio grande galà lirico di una vera diva del belcanto, il soprano statunitense Renée Fleming, accompagnata dall'Orchestra del Festival diretta da Alberto Veronesi.Sul podio anche l'enfant prodige Antony Arcaini, appena quindici anni, grande promessa della direzione d'orchestra. Non mancherà l'appuntamento col balletto, «Romeo e Giulietta», su musiche di Prokof'ev, con l'Imperial Russian Ballet e i solisti del Teatro Bolshoi (11 agosto).