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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2010 alle ore 08:11.
Il ciclismo francese non riesce a riscattare le delusioni calcistiche nel giorno della festa nazionale. Come sono lontani i tempi (era la metà degli anni 90) quando Laurent Jalabert entusiasmò una nazione intera con una strepitosa vittoria il 14 luglio! Ieri due transalpini (Maxime Bouet e Pierre Rolland) sono riusciti a infilarsi in una fuga partita da lontano e rivelatasi poi vincente ma non hanno tenuto il ritmo dei migliori e così la tappa da Chambéry a Gap si è risolta con uno sprint a due. Ha vinto Sergio Paulinho, non proprio un "pellegrino" considerando che è arrivato secondo (battuto da Paolo Bettini) alle Olimpiadi di Atene.
Il portoghese ha superato Vasil Kiryienka, un giovane bielorusso cresciuto nel vivaio toscano della Grassi-Mapei. Grande l'amarezza dunque dei francesi in una giornata simbolica; Chambéry è stata scelta per celebrare i 150 anni del ritorno della Savoia alla Francia.
Ieri i big si sono concessi una giornata di mezzo riposo, ma il caldo (38-39 gradi) e il percorso nervoso rischiano di lasciare qualche segno. Intanto i tecnici si dividono sulle chance di vittoria tra Andy Schleck e Alberto Contador; il lussemburghese è più forte degli anni scorsi, dicono alcuni, ma altri replicano che lo spagnolo si sta solo nascondendo in attesa dei Pirenei. Nel gruppo, intanto, uno stoico Cadel Evans cerca il riscatto e, nonostante un gomito rotto, vuole arrivare a Parigi e, magari, guadagnare qualche posizione in classifica.