Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2010 alle ore 20:06.
Un nuovo segnale delle sfide che la rivoluzione digitale sta ponendo in modo sempre più incalzante al mondo dell'editoria, dove l'Italia rischia di essere in ritardo, è partito ancora ancora una volta dagli States: Barnes & Noble, prima catena di librerie Usa con sede a New York, 720 punti vendita in tutto il paese e circa 300 milioni di libri venduti annualmente, è messa in vendita. Con un comunicato che ha sorpreso il mercato, il gruppo annunciato ieri di essere alla ricerca «di nuove strategie aziendali, inclusa una possibile vendita della compagnia, per accrescere il valore delle azioni, attualmente troppo sottovalutate».
La notizia ha fatto decollare il titolo che a Wall Street a ha fatto un balzo di oltre il 21% a 15,62 dollari a metà seduta (ieri aveva chiuso a12,84 dollari con un calo del 7%). Nonostante il balzo, il prezzo è quasi la metà rispetto dai massimi degli ultimi 12 mesi (28,78 dollari) con una capitalizzazione sotto i 950 milioni di dollari. Nel 2001 Barnes & Noble valeva 2,2 miliardi di dollari. Le nuove strategie aziendali saranno elaborate da un Comitato speciale creato ad hoc che analizzerà le varie opzioni e che ha selezionato Lazard come financial advisor.
I punti di forza. «In quanto prima catena di librerie del mondo - come spiega il comunicato ufficiale - Barnes & Noble, ha un marchio riconosciuto e vantaggi competitivi unici che metteranno la compagnia nella condizione di aver successo in un mercato che sta cambiando velocemente». La revisione delle strategie aziendali viene attuata con il pieno appoggio del gruppo dirigente e dell'azionista di maggioranza ( 29,9% del capitale) e fondatore del gruppo, Leonard Riggio (69 anni) che ha manifestato l'intenzione di «partecipare all'acquisizione della compagnia con una ventuale cordata di investitori» e di voler «restare alla guida del gruppo nei difficili anni a venire». La posizione di Riggio è insidiata dal milionario Ronald Burkle che detiene il 19% circa delle azioni e ha tentato senza successo di acquisire, nei mesi scorsi, il controllo della compagnia. Tra i potenziali compratori sul mercato si fanno anche i nomi di Amazon e Microsoft: il primo, per eliminare un concorrente e mantenere la leadership nel mercato degli e-reader, il secondo per espandere l'applicazione del proprio software.