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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2010 alle ore 10:50.
LOCARNO - Prigioniero delle sue valigie e delle sue storie, il rubicondo Tulse Luper, alter ego del regista scozzese Peter Greenaway, imperversa dal 2003 tra cinema, letteratura e installazioni d'arte.
La nuova, significativa, tappa di questo viaggio meta-esistenziale si consuma in questi giorni a Locarno, parallelamente alle vicende del 63esimo festival del cinema organizzato nella cittadina svizzera.
Ed è una vicenda in pieno stile Luper: in una prestigiosa e irriverente galleria d'arte del centro locarnese (Il Rivellino LDV, quella dove espone, tra gli altri, Bob Wilson) si tiene l'installazione "Tulse Luper's Leonardo Suitcases Drawings 92", proprio presso il rivellino del castello progettato da Leonardo Da Vinci.
Su tre piani, vi sono le 92 valigie di Tulse Luper, che conducono, scendendo di piano in piano, all'umida fortezza dove viene proiettato "92 atomic bomb explosions on the planet earth". Il film, della durata di venti minuti, propone, in originali e inquietanti sequenze di montaggio, le immagini di 92 test atomici. Sarà forse stata la dirompente vis polemica dell'opera, fatto sta che il film di Greenaway non ha trovato posto nella selezione ufficiale del 63esimo Festival di Locarno.
E, fatta salva l'autonomia decisionale della direzione artistica della manifestazione, che non ha apprezzato il lavoro, è sorprendente che la nuova esperienza artistica della saga di Luper non trovi posto nella kermesse (dopo aver debuttato nel settembre 2003 in un altro festival internazionale, quello di Venezia).
E così, chi volesse addentrarsi tra le storie delle 92 valigie del cineasta, dovrà recarsi al Rivellino LDV, per l'occasione ridipinto di un vibrante colore rosso vivo (operazione che è valsa al proprietario una contravvenzione comunale!). Nelle sale troverà 92 valigie, che sono 92 vite: ognuna di esse (piene di acqua, di sabbia lunare, di mele, di funghi, di vecchi giocattoli, di libri rossi, di sassi del vicino castello...) è la base di partenza per ricostruire altrettante esistenze, dalle quali fa capolino solo questa valigia, evasa dalla prigione dell'esistenza, testimonianza carica di suggestione e mistero. Un'intera umanità suggerita, che porta giù fino all'inferno delle 92 esplosioni atomiche, proposte come un'esplicitazione della simbologia della cifra 92, che è il numero atomico dell'uranio.