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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2010 alle ore 12:17.
Una bottiglia di Sassicaia in cambio delle chiavi della macchina. Messo così non sembra un grande affare. Meglio chiarire i termini, allora: voi prenotate una settimana di vacanza all'Hotel La Perladi Corvara, consegnate le chiavi al ricevimento, lasciate che l'automobile venga letteralmente infiocchettata, a mo' di sigillo, e vi godete la vacanza senza inquinare. Al termine del soggiorno, a patto di aver onorato la promessa e di esservi prodigati con animo ecosostenibile a passeggiate e pedalate, Michil Costa, il patron dell'hotel, ricambierà di persona con il prezioso vino (il suo supertuscan preferito: nella cantina della Perla, com'è noto, riposa la più completa collezione d'Italia) e vi restituirà le suddette chiavi.
Un incentivo mica male - nel consueto spirito giocoso di questa grande casa di montagna che è un modello di ospitalità e di etica autentica - casomai la pigrizia metropolitana fosse in agguato.
Ma in Alta Badia i problemi di città, di viabilità e di parcheggio, lo smog e i rumori diventano senza sforzo una lontanissima incombenza. Siamo nel paradiso estivo dei camminatori, dei ciclisti e degli amanti dell'alta cucina. Tre passioni che qui è facile coniugare. Badia, Colfosco, Corvara, La Villa e San Cassiano: una concentrazione unica, a queste altitudini, di cultura gastronomica e rispetto delle tradizioni, di ristoranti stellati e rifugi gourmet.
Proprio alle spalle della Perla parte la cabinovia a otto posti. Al suo arrivo, a 2000 metri, il Rifugio Col Alt è un ottimo punto di partenza per passeggiate di ogni lunghezza e difficoltà. Ma di motivi per non fare nemmeno un passo ce ne sono diversi: le tagliatelle all'uovo al ragù di cervo e verdure, per esempio, o l'hamburger di capriolo con indivia alla soia e salsa barbecue, e ancora la crema bruciata al caffè con pesche e cialde all'anice. Il patron Fabio Targhetta seleziona i migliori ingredienti e prodotti - pata negra Joselito, olio di Pianogrillo, pasta Cavalier Cocco - con l'obiettivo dichiarato di trasformare il suo rifugio in un "normale" ristorante di paese. Anche la selezione di vini non fa che confermare le ambizioni di questa baita sui generis.