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Cultura-Domenica Arte

Le mostre più cool per l'agosto in città

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2010 alle ore 17:02.

Forattini. Satira in gloria
Forattinate in 3D. Trentasette anni di satira politica tratteggiata dal vignettista più famoso della Prima Repubblica in un'unica, esilarante mostra dentro il Castello di Ussel a Chatillon (Aosta) fino al 3 ottobre 2010.

Tutti a grandezza naturale, e anche di più: stampe sagomate, gigantografie, sculture, video, dipinti, eccetera, eccetera. Un viaggio dentro undici legislature repubblicane che termina innanzi ad un lettino d'ospedale ove giace la personificazione femminile di un'Italia ormai morente. E tutt'intorno, a guisa di eccentrica wallpaper, ecco raffigurati abusi, ingiustizie, violenze e quant'altro.
http://www.regione.vda.it

Zuiganji. La vita dei monaci Zen
A Genova, presso il Museo d'arte Orientale Edoardo Chiossone (fino al 31 ottobre 2010) una serie di fotografie di Fabio Massimo Fioravanti documenta la vita e i rituali dei monaci Zen della scuola Rinzai del monastero Zuiganji, fondato nell'828 ma ricostruito nella forma attuale durante il periodo Momoyama (1573-1603). Gli istanti della giornata monastica sono registrati in maniera disadorna ma vibrante. Le cose paiono accadere per potersi ripetere. Ritualità e ritmo: ecco l'equilibrio segreto di questa geometria dello spirito. Un albero separa in due la foto e marca una involontaria simmetria di gesti: in due stanze diverse, la stessa scena di tonsura. Il bianco e nero delle immagini di meditazione notturna accentua il carico di tensione e di silenzio ponendo in risalto la sospensione del linguaggio, cui è votato il pensiero zen. A questi mistici qui, non basta starsene semplicemente zitti. La quiete va costruita, come tecnica del corpo, nella reiterazione. E l'anima muta della fotografia ben coglie questa verità impronunciabile e intima.
http://www.museochiossonegenova.it

Profumi divini e odori infernali
Andarsene a zonzo per i giardini di Sissi a esplorar il fatale universo delle percezioni olfattive. Accade a Merano, nel parco di Castel Trauttmansdor (fino al 15 novembre 2010). Undici artisti hanno realizzato altrettanti padiglioni in cui i visitatori possono entrare in contatto con i segreti della natura e degli effluvi sensoriali. Nel mondo vegetale - e non solo - gli odori sono importanti strategie biologiche e questa mostra cerca di affrontare i diversi aspetti dell'universo fragranza: storico, botanico, chimico. Al piano superiore della rimessa, dodici stazioni interattive sono dedicate ad altrettante piante: sono gli arbusti da cui si estraggono oli essenziali indispensabili per la profumeria moderna. Immagini, aromi, testi, suoni e angoli-relax. Al piano interrato, invece, il viaggio prosegue nel mondo dell'olfatto umano: in che modo percepiamo gli odori? Perché alcune persone ci vanno a genio e altre no? Quale rapporto c'è tra odori e ricordi? E tra odori ed emozioni? Nei giardini, poi, le numerose "isole olfattive" inebriano i sensi, esaltando la millenaria forza di persuasione del profumo.

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Tags Correlati: Antonio Melandri | Arte | Bruno Vagnini | Cristina Barreto | Duccio Canestrini | Fondazione Emilio | Hilton | Histrionica | Italia | Louis Bourgeois | Lucio Fontana | Olafur Eliasson | Talk | The Beatles

 

http://www.trauttmansdorff.it

Napoleone e l'Impero della moda
A partire dal periodo Napoleonico, la moda diventa strumento di potere. Si gettano le basi dell'industria del costume come oggi la intendiamo. Questa esposizione (alla Triennale di Milano, fino al 12 settembre 2010) è un viaggio nella quotidianità dell'epoca: dai differenti modi di vestire nell'arco delle giornate e delle stagioni, agli abiti per il matrimonio, per la maternità, la nascita e la morte. Un percorso tracciato da Cristina Barreto e Martin Lancaster, ricercatori e consulenti tessili dell'epoca di Bonaparte, che hanno messo a disposizione le loro collezioni private: anni di passione tradotti in migliaia di stampe, centinaia di capi e accessori e un archivio storico delle riviste di settore. Dalla moda del periodo Direttorio, sensuale e stravagante ai costumi della Restaurazione borbonica, sobri e rispettabili, fino al puritano pudore vittoriano.
http://www.triennale.it

Rock e i suoi fratelli
Il PAN (Palazzo delle Arti) di Napoli, fino al 13 settembre 2010 ospita una sezione speciale di "NapoLiverpool: Beatles e dintorni". Trattasi di evento multisensoriale che fonde la melodia classica napoletana con le suggestioni del rock e racconta l'impatto socioculturale di tale gustoso cortocircuito ritmico/visionario. In scena memorabilia-rock, oggetti, merchandising, vinili e audiovisivi e una sezione di fotografie di Bruno Vagnini, l'emiliano che immortalò John Lennon e Yoko Ono nel 1969, in occasione del leggendario bed-in. Si trattò di una sorta di luna di miele pubblica, per la celebra coppia. Il 20 Marzo di quell'anno, infatti, i due si sposarono, a Gibilterra. La settimana seguente decisero di aprire agli occhi indiscerti del mondo le porte della loro camera d'albergo: la stanza 902 (ossia la suite presidenziale) dell'Hilton di Amsterdam. I fotografi accorsero avidamente, credendo che John e Yoko avrebbero fatto l'amore nudi e senza pudore. Invece si trovarono di fronte i due sposini in pigiama a discettare di pace mondiale.
http://www.palazzoartinapoli.net

Lo spasimo degli spasimi
Un alone di leggenda ruota intorno a un dipinto denominato "Lo Spasimo di Sicilia", custodito per oltre due secoli dalle monache del Convento di Santa Croce di Caltanissetta. La tavola reca la firma di "R. Urbinas" - alias Raffaello – e per questo è stata sottoposta a indagini multispettrali e di caratterizzazione chimica finalizzate a verificarne l'autenticità. Questa mostra, allestita a Palermo (Palazzo Abatellis, fino al 12 settembre 2010) intende ripercorrere e documentare la misteriosa vicenda. Da diversi anni al vaglio di studiosi e critici, che hanno cercato di identificarne la paternità, l'opera sarà esibita insieme a dipinti e disegni provenienti da tutta Sicilia e raffiguranti il dolore di Maria dinanzi al Cristo crollato sotto il peso della croce. Un tema sovente fatto risalire alla scuola Raffaelliana.
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/palazzoabatellis/

Jake and Dinos Chapman - A little more nasty talk may yet be in order
«I fratelli Chapman hanno saputo infondere al linguaggio dell'arte contemporanea una nuova vitalità estetica sospesa tra tragica bellezza e cruda verità; trasferendo sul piano simbolico l'irrazionalità della vita e della morte, hanno messo a nudo la falsa coscienza del tempo e i turbamenti dell'animo umano». Con questa motivazione i Chapman, fratelli terribili anglo-ciprioti hanno vinto il Premio Pino Pascali 2010 e l'omonimo museo di Polignano a Mare (Bari) li celebra fino al 19 settembre 2010. Una ricca retrospettiva (la prima personale in assoluto, sul suolo italico) di opere in gran parte inedite. Titolo dell'esposizione: "A little more nasty talk may yet be in order", ossia: "Un altro discorsetto piu' balordo potrebbe essere in cottura". Tra le altre cose, le inquietanti sculture delle bambine-siamesi della serie "Mannequins", le ultime opere africane del ciclo "Shamanov Sculptures", le orge selle SS. C'è tutto il tritacarne apocalittico dei due artisti, con la maniacale ricostruzione di ogni dettaglio, con scheletri, teschi, corpi mutilati e stuprati di uomini, donne e bambini. Opere scioccanti che lasciano ferite profonde e inquietudini grottesche.
http://www.palazzopinopascali.it

Histrionica. Teatri, maschere e spettacoli nel mondo antico
"Histrionica", per i latini, era l'arte della recitazione (a partire dal termine di origine etrusca "histrio", che indicava la figura dell'attore di teatro). Gli oggetti di questa mostra - a Ravenna, Complesso di San Nicolò, fino al 12 settembre 2010 - provengono soprattutto dagli scavi delle antiche città sepolte dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. ed erano destinati alla decorazione architettonica di edifici pubblici e case. Reperti in marmo e terracotta – con alcune rarità in gesso – che riproducono i tipi più rappresentativi dei personaggi del teatro tragico e della commedia. Maschere, affreschi, crateri a campana in ceramica - con le tipiche raffigurazioni di gusto greco - e statue in bronzo - come quella, maestosa, di Livia, risalente alla seconda metà del I secolo d.C. Un'esposizione che non mancherà di deliziare appassionati d'arte, archeologia e teatro.
http://www.otiumravenna.it

Tagli d'artista. Una storia lunga un secolo
In occasione della presentazione del grande soffitto "Ambiente spaziale con tagli" che Lucio Fontana realizzò nel 1960 per la casa milanese di Antonio Melandri, la GNAM (Galleria Nazionale d'Arte Moderna) di Roma ha allestito - fino al 7 gennaio 2011 - questa curiosa apologia del taglio, illustrata attraverso i capolavori delle proprie collezioni. Un percorso che parte agli inizi del ‘900 e che continua tuttora. NonsoloFontana, dunque (del quale sarà comunque possibile ammirarne l'ingegno creativo ineguagliato) ma anche il secessionismo divisionista di Klimt, i tagli compositivi futuristici di Balla, l'assolutismo di Mondrian, l'introspezione di Giacometti, le deflagranti aperture del dopoguerra. Dallo sfondamento della materia operato da Moore, ai vuoti di Boccioni; dalle masse bianche di Martini ai celebri mobiles di Calder.
http://www.gnam.arti.beniculturali.it

Pop Surrealism
Tra visionarietà e realismo. A Spoleto (Perugia), nel Palazzo Collicola (fino al 31 ottobre 2010) installazioni, dipinti, fotografie e disegni all'insegna dell'attualissimo miscuglio tra spirito onirico e tecnica classica. Con Vanessa Beecroft, Olafur Eliasson, Piero Golia, Peter Land, Sam-Taylor Wood e molti altri folli e allucinati poeti dell'immagine contemporanea. Un centinaio di opere di storici interpreti dell'omonima corrente nata in California sul finire degli anni ‘70. Surrealismo pop. Il caposcuola è Mark Ryden, pittore contemporaneo osannato come una pop star e le cui quotazioni superano ormai il milione di dollari. Opere come racconti visivi in cui paesaggi, corpi, animali, natura e oggetti si ammantano di fascino e poesia, ma anche di atmosfere bizzarre e inquietanti, in bilico tra paradisiaci universi paralleli e la quotidianità più trita.
http://www.spoletopermusei.it

Etichette di alberghi 1890 - 1960
Una mostra insolita. A Torino, presso il Museo Nazionale della Montagna "Duca degli Abruzzi" (fino al 10 ottobre 2010) un'irresisteibile raccolta di luggage labels - provenienti dalla collezione del museo - per rievocare un fenomeno conclusosi negli anni Sessanta del XX secolo. Le etichette provengono da tutto il mondo. Alcuni esemplari sono davvero preziosi. Ecco cosa scrive, di questo buffo (e oramai scomparso) gadget, Duccio Canestrini, esperto di antropologia del viaggio e autore di "Questioni d'etichetta": «Bauli, cappelliere, casse, valigie. Se ne occupava la servitù, li caricavano gli autisti, li portavano i ragazzi dell'albergo. E al momento di ripartire, un pò per evitare confusioni, un pò per giusto vanto, li si marcava con il nome dell'hotel. Ovvero, quando le valigie portavano memoria, sulla loro pelle. Le etichette da valigia sono al contempo icone di prestigio, testimonianza, reclame e credenziali. L'occhio esperto del portiere d'albergo capiva molte cose dei clienti osservando il numero, la qualità e persino la posizione di questi piccoli trofei incollati sui bagagli. [...] Oggi, queste raffinate immaginette, rinviando alla dimensione rituale di ogni arrivo e di ogni partenza, narrano uno spaccato di storia dei viaggi.
http://www.museomontagna.org

Louise Bourgeois. The Fabric Works
La notizia della morte di Louis Bourgeois è arrivata come un fulmine a ciel sereno, a Venezia, il 31 maggio, nel mentre era in corso la preparazione di questa mostra (Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, fino al 19 settembre 2010). The Fabric Works (Lavori in tessuto) sarà così l'ultimo evento d'arte al quale l'artista abbia partecipato attivamente, coinvolgendosi con la consueta sensibilità ad ogni fase dell'allestimento. Curata da Germano Celant in collaborazione con Jerry Gorovoy del Louise Bourgeois Studio di New York, l'esposizione presenta opere in gran parte sconosciute (fatte di tessuto) e una ricca serie di disegni creati tra il 2002 e il 2008. Principalmente montaggi, collage e assemblaggi di pezzi di suoi vestiti e biancheria (e di indumenti di sua madre), queste opere sprigionano un'energia inquietante e sorprendente che deriva dalla loro ricchezza di colori e di linguaggio, simbolico e intimo. L'artista incarna, come sempre, la quintessenza della tematica femminile. Le opere in mostra sono state realizzate dagli inizi degli anni Sessanta, sul filo della memoria e di un nostalgico ritorno all'infanzia.
http://www.fondazionevedova.org

Ernesto Che Guevara: Rivoluzionario e Icona
Era il 5 marzo del 1960 quando Alberto Dìaz Gutièrrez (1928-2001), ex fotografo di moda conosciuto come Alberto Korda (nel frattempo divenuto fotografo personale di Fidel Castro), scattò l'immortale immagine di Che Guevara: probabilmente la più riprodotta nella storia della fotografia. Korda immortalò Il "Guerrillero heroico" mentre saliva su un podio allestito per i funerali, celebrati a l'Havana, di 140 cubani vittime di un'esplosione. Korda disse di essere stato ispirato dall'intensità dell'espressione di Che Guevara che, a suo parere, era «encabronado y dolente»: corrucciato e triste. Durante il processo di stampa, l'immagine venne ripulita dal contesto, lasciando soltanto il primo piano del rivoluzionario cubano. Ma quella che oggi è un'icona inossidabile rimase nell'oblio per diverso tempo. Fu l'editore milanese Giangiacomo Feltrinelli (se ne fece regalare due copie dal fotografo) a diffonderla in tutto il mondo pubblicandola sia come poster nel '67 sia, un anno dopo, come copertina del libro "Diario in Bolivia". Il ritratto divenne il simbolo della rivoluzione e della ribellione giovanile del '68, ma anche il soggetto di bandiere, magliette e oggetti kitch. Ancora oggi l'immagine viene utilizzata per caricature e parodie e, allo stesso tempo, come emblema di proteste politiche da parte dei movimenti più disparati. Questa mostra, organizzata (fino al 5 settembre 2010) dal Museo del Territorio "Sa Corona Arrubia" di Villanovaforru (Medio Campidano) ripercorre la storia della diffusione di tale immagine, esaminandone la sua straordinaria potenza. Nel segno del Mito.
http://www.sacoronaspa.it/

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