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Il nudismo non conosce crisi. In Calabria il congresso mondiale

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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2010 alle ore 17:01.

«Se il nudismo fosse frequente e di massa ci comporteremmo tutti meglio, saremmo più sani perché la nostra pelle sarebbe a contatto diretto dell'aria e del sole e i nostri criteri di bellezza verrebbero a coincidere con quelli della salute, poiché ambedue deriverebbero dalla conformazione del corpo e non soltanto dal viso. Da questo punto di vista va raccomandato il costume greco» scrisse nel 1929 il filosofo Bertrand Russell, nudista – anzi, naturista convinto. Naturismo che sembra vivere un nuovo periodo di gloria, dopo i fasti degli anni Sessanta e Settanta.

Forse perché la crisi ha lasciato la gente in mutande, e dunque il passo verso il costume adamitico si fa breve e quasi obbligato? Di sicuro c'è che nell'intera Europa il numero di naturisti è in continua, costante ascesa e si attesta, oggi - secondo i dati della Fenait (Federazione naturista italiana) - sui 20 milioni circa di persone. Le strutture dedicate sono più o meno 600 - tra villaggi e campeggi – e le spiagge quasi non si contano (oltre 200 nella sola Spagna).

In Italia gli iscritti alle organizzazioni naturiste sono quasi 6000, ai quali ci sono da aggiungere i soci delle organizzazioni straniere. La maggior parte dei naturisti italiani (tra i 200.000 e i 500.000) non è però attualmente iscritta ad alcuna associazione. Dati suggestivi. Che fanno dichiarare a Gianfranco Ribolzi, presidente Fenait : «Il naturismo è uno dei pochi settori che non conosce crisi». Nei soli Stati Uniti (l'unico mercato del quale esistono rilevazioni certe) l'industria del naturismo ha infatti incrementato il proprio fatturato annuo da 150 a 400 milioni di dollari in 10 anni e le stime per il futuro sono decisamente rosee. Tanto che il governo francese ha subito "fiutato l'affare": il nuovo Ente nazionale del turismo, l'Atout France (lanciato lo scorso anno da Herve Novelli, segretario di Stato di Nicolas Sarkozy), vuole svecchiare l'immagine del naturismo, presentandolo come uno dei modi migliori di andare in vacanza, rispettando l'ambiente.

La Francia è la prima destinazione per i naturisti di tutto il mondo, con una media di 1,5 - 2 milioni di seguaci. La filosofia naturista attuale – come quella di un tempo – tende ad uno stile di vita «in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente». Con un'occhio di riguardo verso l'alimentazione sana e l'elevazione dello spirito. Ma stando attenti a non fare confusione. Perché «il nudista può essere anche un esibizionista, un contestatore, uno squilibrato e pertanto non è sempre un naturista. Il naturista invece è, consequenzialmente, sempre anche un nudista» come soleva chiarire lo scomparso Tommaso Operti, leader storico del naturismo nostrano.

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Tags Correlati: Bertrand Russell | Calabria | Cap | Comitato centrale | Corte di Cassazione | Cultura | Eliseo | Fenait | Gianfranco Ribolzi | Herve Novelli | International naturist federation | Nicolas Sarkozy | Roma | Romagna | Tommaso Operti | Tripadvisor

 

E sarà proprio l'Italia ad ospitare, quest'anno e per la prima volta, il XXXII Congresso mondiale del naturismo. L'evento, che avrà luogo dall'8 al 12 settembre prossimi, si svolgerà nel villaggio naturista di Pizzo Greco, a Isola di Capo Rizzuto, nella Calabria ionica crotonese. Sono attesi i rappresentanti di trenta federazioni nazionali dell'International naturist federation (Inf), che raduna cultori del naturismo da tutto il mondo. L'obiettivo è aggiornare le strategie comuni, presentare le novità relative all'offerta di servizi dedicati e rinnovare il comitato centrale. Si discuterà di "Naturismo etico e naturismo commerciale". In particolare, verrà messa a confronto la vita naturista nei club con il naturismo nei centri vacanze.

Il nostro paese rimane uno dei posti prediletti per i naturisti di tutto il mondo, ma anche il meno attrezzato. La pratica del naturismo non è espressamente vietata dalla legge, ma mancano norme che la disciplinino. Nel 2000, le sentenze n. 1765 e n. 3557 della Corte di Cassazione lo hanno di fatto reso legittimo nei luoghi in cui è «consuetudine». Le spiagge ufficialmente destinate al naturismo sono, però, solo due: quella di Capocotta, creata alcuni anni or sono dal Comune di Roma con una delibera approvata all'unanimità; e quella successivamente realizzata dal Comune di Ravenna in località Lido di Dante. Poi ci sono alcuni campeggi e villaggi tra Toscana, Liguria, Romagna e Sardegna. Ma sempre di dimensioni molto ridotte.

La situazione di indeterminatezza legislativa finisce quindi per frenare gli investimenti in grossi complessi naturisti così come avviene, invece, altrove (soprattutto nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo) e la Fenait si è spinta a ipotizzare che «continuando a boicottare il naturismo, l'industria del turismo italiano perda ogni anno milioni di euro». Per il momento, ci si può consolare con i paradisi all-naked in giro per il mondo. Il celebre sito per viaggiatori Tripadvisor ha stilato la top ten delle destinazioni naturiste 2010, che ogni appassionato "amante della natura" non può assolutamente perdere. Dalla più celebre - la località francese di Cap d'Agde (una vera e propria cittadella naturista) – alla suggestiva isola pedonale di Sylt, nel nord della Germania. Santorini, Maiorca, Mykonos, la croata Rovigno e tutte le altre. Per partire sereni, e con la valigia decisamente leggera. E a chi li dovesse tacciare di ostentare perversione, i naturisti doc possono sempre rispondere: «Esibizionismo? Ma avete dato un'occhiata alle spiagge tradizionali?».

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